Sepolto tra grida di «vendetta» neonazista tedesco che assassinò due guardie al confine svizzero di Tito Sansa

Sepolto tra grida di «vendetta» neonazista tedesco che assassinò due guardie al confine svizzero Sepolto tra grida di «vendetta» neonazista tedesco che assassinò due guardie al confine svizzero DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Il neonazista Frank Schubert, di 23 anni, che la vigilia di Natale assassinò a rivoltellate un poliziotto e un doganiere svizzeri togliendosi poi la vita, è stato sepolto con una spartana cerimonia paramilitare nel cimitero di Oberrad. alla periferia di Prancoforte. A portargli l'ultimo saluto era convenuta una cinquantina di persone, quasi tutte giovani, in uniforme nera con le «rune di Odal» e la bandiera nerobiancorossa del vecchio «Reich», tutti appartenenti al «Movimento popolare socialista di Germania», il cui obiettivo è la lotta armata «fino a quando sarà risorto il grande Reich». La polizia è rimasta discretamente in disparte, senza intervenire per chiedere i documenti ai giovani in divisa e senza neppure fotografarli, come avviene normalmente durante sfilate e dimostrazioni. Non hanno scattato fotografie neppure gli inviati dei giornali e della televisione, intimoriti dalle minacce. La cerimonia funebre si è svolta con ordine, secondo il programma. Friedhelm Busse. 51 anni, presidente del movimento neonazista di Francoforte, ha potuto esaltare il «sacrificio» del giovane che aveva ucciso due svizzeri e annunciare «odio e vendetta contro coloro che hanno tradito il nostro Paese». «Odio e vendetta» hanno gridato i cinquanta fanatici nazisti, giurando di «morire per salvare l'onore della patria». Con le lacrime agli occhi hanno quindi cantato in coro: «Avevo un camerata, uno migliore non c'era», e si sono congedati al grido di «sieg heil» salutandosi con il braccio levato Di Frank Schubert la polizia ha intanto ri¬ velato che era «noto» ed era stato in contatto con il «Gruppo sportivo di difesa», al quale aveva appartenuto anche lo studente Gundolf Koehler, presunto autore della strage del 26 settembre a Monaco di Baviera, che causò 13 morti e oltre duecento feriti. Ma la magistratura insiste a dire che «esistono vari nazisti», ma che «non è riconoscibile alcun movimento terroristico di destra» nella Germania Federale. In contrasto con la magistratura, il ministro della Giustizia Jochem Vogel ha ammonito ancora ieri a «prestare la massima attenzione» al pericolo neonazista, le cui prime manifestazioni sono l'odio per gli stranieri e per gli ebrei. Benché i giornali tedeschi evitino di occuparsi dello sgradevole tema, risulta che in diverse città giovani in uniforme appartenenti a organizzazioni neonaziste diffondono impunemente volantini in cui invitano i «veri tedeschi» a cacciare gli stranieri. In uno di essi, distribuito a Francoforte dal «Movimento popolare socialista di Germania» (quello definito «innocuo» dell'assassino Schubert) si legge: «Ti occorre un "abatjour"?Scanna un ebreo». Ma l'antisemitismo e la xenofobia non sono una prerogativa di organizzazioni giovanili. Li si ritrova anche (sia pure mascherati dietro il patriottismo) nelle decine di lettere che ancora oggi arrivano ai giornali tedeschi per esaltare la figura dell'ultimo cancelliere del Reich, il grand'ammiraglio Karl Doenitz, morto la vigilia di Natale. In quasi tutte le lettere vengono condannati coloro che «si sono macchiati di vergogna», non concedendo gli onori militari al successore di Hitler. Tito Sansa

Persone citate: Busse, Di Frank Schubert, Frank Schubert, Hitler, Jochem Vogel, Karl Doenitz, Koehler, Schubert

Luoghi citati: Bonn, Francoforte, Germania, Germania Federale, Monaco Di Baviera