La Sicilia ha stanziato 22 miliardi per i porticcioli minori dell'isola

La Sicilia ha stanziato 22 miliardi per i porticcioli minori dell'isola I sindaci minacciavano una causa agli amministratori La Sicilia ha stanziato 22 miliardi per i porticcioli minori dell'isola PALERMO — In Sicilia si stanno spendendo ventidue miliardi per nuovi porticcioli turisti e per migliorare le poche infrastrutture portuali e costiere esistenti anche nelle isole minori. Al di fuori dei gradi porti (Palermo innanzitutto, quindi Catania e Messina) e dei porti industriali (Augusta, Gela, Porto Empedocle) in Sicilia gli approdi scarseggiano. Ne paga le spese particolarmente il turismo nautico da diporto che, altrimenti, data la collocazione geografica potrebbe esplodere con un «boom» senza precedenti. « Ce ne rendiamo conto e per questo motivo stiamo predisponendo un piano di nuovi interventi», dice l'on. Calogero Lo Giudice (de) assessore regionale al Turismo e vicepresidente della Regione. -Lungo tutti i 1500 chilometri delle coste — aggiunge — contiamo di garantire luoghi di sosta e veri e propri punti d'arrivo, dotati di ogni attrezzatura occorrente». C'è l'aspetto turistico ma c'è anche quello sociale. Il primo, secondo Lo Giudice, riguarda la forza propagandistica della Sicilia che. tra l'altro, fa perno sulle attrattive marittime e balneari. Il se¬ condo pone problemi di ordine più generale e senz'altro complessi. Tre settimane fa i sindaci sulle isole minori, alla vigilia di un'ennesima riunione alla presidenza della Regione, hanno minacciato di costituirsi parte civile contro la Regione e di chiedere il risarcimento dei danni morali e materiali subiti in tanti anni, è proprio il caso di dirlo, d'isolamento. Pantelleria, nel Canale di Sicilia, in dicembre, è rimasta isolata via mare per 19 giorni consecutivi a causa del maltempo, ma principalmente per la scarsa operatività del porto. E tuttora in cinque delle quattordici isole minori che circondano la Sicilia la mancanza di idonei pontili costringe a servirsi delle barche a remi per arrivare a terra ogni volta che si sbarca dalla navi-traghetto o dagli aliscafi impossibilitati ad accostare. Sono Linosa, Marettimo, Alicudi, Stromboli e Filicudi. A Linosa, la nave-traghetto sosta quattro ore per consentire lo sbarco dei passeggeri e in media di 14 tonnellate di merce. La prolungata sosta impone alla «Siremar» (Sicula regionale marittima), società a capitale pubblico con prevalenza della «Tirrenia», l'impiego di due traghetti sulla linea Porto Empedocle - Lampedusa - Linosa. «Se avessimo a Linosa i necessari approdi, ci basterebbe una sola nave ed economizzeremmo moltissimo», dice il comandante Vittoriano Della Spora, vicedirettore generale della «Siremar». E prosegue: «Con gli imbarcaderi, faremmo tutto in dieci minuti anziché in quattro ore». a. r.

Persone citate: Calogero Lo Giudice, Lo Giudice, Vittoriano Della Spora