Acqua a peso d'oro

Acqua a peso d'oro Saper spendere Acqua a peso d'oro È cara l'acqua calda dell'impianto centralizzato, ma deve pagare anche chi non l'usa Qualcuno credeva, con l'impianto centralizzato di acqua calda di risolvere con vantaggio ogni problema. Si ritrova, adesso, con costi sempre più esosi ne incolpa le soluzioni tecniche più progredite, vorrebbe addirittura far a meno dell'acqua calda e tornare al pentolone che bolle sulla cucina economica. Scrive un lettore di Asti: •// costo reale dell'acqua calda centralizzata, anche a causa delle enormi dispersioni di calore nell'impianto, ha raggiunto e superato nel mio caso le 7 mila lire il metro cubo. Naturalmente si paga molto meno, perché la differenza viene a gravare sulla spesa del riscaldamento dei singoli alloggi. Tuttavia nelle assemblee di condominio si é già messa sul tappeto l'opportunità o meno di rinunciare all'acqua calda centralizzata. Di qui, discussioni a non finire. •La domanda è: é proprio necessaria la totalità degli assensi per arrivare ad una tale decisione? Qualora un condomino non usi l'acqua calda centralizzata e perciò il suo contatore segni zero é vero che deve egualmente pagare un minimo. E quale? Inoltre se uno o più condomini rinunciano all'acqua calda centralizzata nel periodo in cui non vengono riscaldati gli alloggi, possono pretendere che la spesa per il gasolio consumato nello stesso periodo venga ripartita fra i soli utilizzatori?». * Secondo Quirino Laratti, presidonte nazionale dell'Associazione Amministratori «il servizio centralizzato dell'acqua calda è senza dubbio, in un con- dominio, un servizio «comune» e perciò non è concesso ad alcun utente sottrarsi al pagamento della quota che gli spetta anche se non ne fa uso ». Precisa: -Occorre calcolare il costo sulla scorta della spesa sostenuta per l'energia elettrica, il comustibile, l'acqua, la conduzione e la manutenzione durante il primo mese di sospensione dell'erogazione del riscaldamento. Normalmente si applica — quando esiste il contatore — una spesa fissa che equivale al 20/25 per cento della spesa, indipendentemente dai consumi in metri cubi dell'utilizzo, per ogni utenza, più il costo-lire per metri cubi in base ai consumi reali». Da Cuneo un lettore scrive: •All'articolo 9 della legge dell'equo canone si legge, tra l'altro: "Le spese relative al funzionamento e all'ordinaria manutenzione dell'ascensore sono interamente a carico del conduttore". A me pare che per "funzionamento dell'impianto" si debba intendere la spesa per il normale consumo di energia per forza motrice e oneri annessi, nonché le spese per la manutenzione. Ma che dire della spesa per la sostituzione delle funi? if Risponde Quirino Laratti: «Sentenze della magistratura hanno stabilito che la spesa per la sostituzione delle funi-ascensore doveva essere addebitata interamente all'inquilino. Altre sentenze invece hanno stabilito che doveva essere addebitata al locatore. E' necessario a questo punto fare una valutazione a lume di buon senso su giudizi cosi diversi. Si può dedurre infatti che le prime sentenze avevano permesso al giudice di stabilire che per il lungo e costante periodo d'uso fatto dall'inquilino la spesa dovesse essere interamente a suo carico: per le seconde invece, visto il breve tempo trasceso dall'inizio della locazione, la spesa doveva essere addebitata al padrona di casa. • In pratica su tale spesa non si è mai avuto espresso un giudizio oggettivo generalizzato, a parte i casi indicati riferiti a situazioni precise e particolari. Resta, come punto di riferimento, raccordo sulle spese ripetibili e non. a carico di locatori e locatari, per la Provincia di Torino sottoscritto da Anai, Sunia e Upoi l'8-7-75: in esso si concordava su base generalizzata che • tale spesa in via transitoria doveva essere ripartita per il 50 per cento al propriìtario e per l'altro 50 per cento all'inquilino». i» Per Lucia, finalmente, una ricetta per le olive verdi in salamoia: la invia Maria da Cumiana. «Mettere le olive in un recipiente capace, meglio se una giara di terracotta; far sciogliere sale da cucina in un po' di acqua tiepida e aggiungerne di fredda fino a ricoprire le olive. L'acqua deve essere salata come per far cuocere la pasta. Se le olive si vogliono consumare «a breve» si cambia l'acqua un giorno sì ed uno no e sono pronte entro 12 giorni. Se invece si vogliono conservare più a lungo, l'acqua si cambiare ogni 20 giorni. Così durano mesi. Attenzione: scolare le olive con l'aiuto di un coperchio, non toccarle mai con le mani altrimenti si ammaccano». Da Garbagnoli di Voghera, questo ■.pollo alla spagnola». Pulire un pollo, fiammeggiarlo, lavarlo, tagliarlo a pezzi. In casseruola far dorare una cipolla affettata in burro e olio, unire i pezzi di pollo infarinati e far rosolare per dieci minuti. Quando saranno ben coloriti, spruzzare a pioggia con un po' di farina bianca, bagnare con un bicchiere di vino bianco e lasciar cuccare. Quando sarà necessario aggiungere un po' di brodo con prezzemolo tritato fine, salare e terminare la cottura a casseruola coperta. slmonetta

Persone citate: Quirino Laratti

Luoghi citati: Asti, Cumiana, Torino, Voghera