Sospetti e polemiche tra due ministeri su restauri d'antichi palazzi a Venezia

Sospetti e polemiche tra due ministeri su restauri d'antichi palazzi a Venezia L'on. Biasini ha invitato il soprintendente Padoan a non dimettersi Sospetti e polemiche tra due ministeri su restauri d'antichi palazzi a Venezia VENEZIA — Il soprintendente ai beni architettonici e ambientali di Venezia, architetto Renato Padoan, si è dimesso dall'incarico con una lettera alquanto dura, nella quale fa riferimento ai restauri di alcuni palazzi veneziani che il magistrato alle acque ha affidato, per i progetti a quattro professionisti privati. Il ministro per i Beni culturali, Oddo Biasini (dal cui dicastero dipende la soprintendenza), ha invitato Padoan a ritirare le dimissioni. E' l'ultimo, clamoroso atto di un conflitto tra due ministeri che rivendicano la competenza a condurre gli interventi di restauro sui monumenti vene ziani: il ministero dei Beni Culturali e quello dei Lavori Pubblici. La «contesa» non è avvenu ta direttamente, ma attraverso i rispettivi organismi periferici che hanno sede a Venezia: la soprintendenza ai beni architettonici e ambientali (Beni Culturali) e il magistrato alle acque (Lavori Pubblici). Dal 1968 e, poi, con la «leg ge speciale» per Venezia, alla soprintendenza è stato affidato il compito di vigilare sui lavori di preminente interesse monumentale, ma il magistrato alle acque, solo destinatario dei fondi, rivendica una propria autonomia decisionale. Di conseguenza, secondo Padoan, la soprintendenza di Venezia è in preda a una «assurda e irresponsabile situazione di crisi» proprio per l'incertezza che regna su questa materia. Il soprintendente, cioè, si trova — e per questo ha deciso di dimettersi — nell'.accertata impossibilità di sostenere alcune responsabilità affidategli dall'art. 26 del DPR del 20 settembre 1973 n. 791». In sostanza, Padoan non si è trovato in condizione di rispondere della corretta esecuzione delle opere di restauro di edi- fici monumentali soprattutto di proprietà dello Stato. Il «casus belli» è costituito dai restauri delle fabbriche vecchie e nuove del Sansovino (dove ha sede il tribunale), del palazzo Grimani (sede della legione della Guardia di Finanza), della chiesa di San Bartolomeo («Bartolomio», per i veneziani), e dell'ex convento dei Frari. ora archivio distato. Tutti i progetti relativi a questi lavori sono stati affidati dal magistrato alle acque a professionisti la cui compe tenza nel difficile settore del l'edilizia lagunare sarebbe, a suo avviso, dimostrata dal fatto che tutti e quattro han no lavorato in passato per altri enti pubblici veneziani. Ma. competenti o no, questi professionisti sono pur sempre dei privati e — come fa notare Padoan — abbastanza di recente gli organici della soprintendenza e quelli del magistrato erano stati consi derevolmente aumentati prò prio in vista di restauri a monumenti veneziani. Alquanto misterioso rimane, poi, il criterio applicato dal magistrato nella scelta dei quattro nominativi tra la miriade di esperti, a meno che non si voglia considerare esauriente la risposta data dal vicepresidente del magistrato, dott. Casale, secondo il quale «t progettisti sono stati scelti da questa amministrazione in base a criteri propri* I prescelti sono l'architetto Zaggia (chiesa di San Bartolomeo), l'architetto Mar (Palazzo Grimani), l'ing. Andreatta (Frari) e l'architetto Martuscelli (Fabbriche del Sansovino). figlio di un dirigente del ministero dei Lavori Pubblici. Secondo Padoan. i progetti di questi interventi avrebbero potuto invece essere eseguiti direttamente dal «Nucleo operativo» (ex Genio civile) del magistrato alle acque, con l'assistenza della soprintendenza. L'ingegnere capo del «Nucleo operativo», D'Agostino, ha confermato che esistevano «progetti di massima» per i restauri ai quattro monumenti, elaborati in precedenza in collaborazione con la soprintendenza. Gigi Bevilacqua

Luoghi citati: Casale, Venezia