Banche, Andreatta ci riprova

Banche, Andreatta ci riprova Dopo le nomine del 30 dicembre, domani un nuovo round Banche, Andreatta ci riprova n ministro del Tesoro deciso a non far slittare la riunione del Comitato del credito - Restano da sciogliere i nodi della Banca del Lavoro e del Banco di Napoli ROMA — Appena dieci giorni per riprendere fiato e il ministro del Tesoro Andreatta si ritrova alle prese con il rinnovo delle cariche al vertice di numerose Casse di Risparmio. Domani è in programma una nuova riunione del Comitato del credito, l'organo chiamato a deliberare sulla delicata materia, dopo il positivo round del 30 dicembre quando prevalse il criterio «tecnico» messo a punto e portato avanti con vigore dal Governatore della Banca d'Italia, Ciampi. Allora vennero frenate le rivendicazioni lottizzatrici (soltanto 7 nomi furono scelti al di fuori delle famose «terne») dei partiti della maggioranza e delle correnti tanto che si riuscì a mandare in porto l'annosa vicenda della Cariplo, la potente Cassa delle Provincie Lombarde, imponendo la candidatura del prof. Confalonieri. Una designazione a sorpresa, al di sopra dei veti incrociati delle correnti democristiane milanesi, che anche per il predecessore di Andreatta, Pandolfi, avevano costituito una sorta di barriera invalicabile. Si sa che Andreatta è deciso a continuare sulla strada indicata dalla Banca d'Italia e che nell'ultima riunione del Comitato per il credito aveva trovato l'adesione di altri ministri (ad esempio quella del responsabile del Bilancio, La Malfa), ma questa volta le pressioni dei partiti saranno oltremodo forti. Il segretario del psdi Longo e il ministro dei Lavori Pubblici, Nicolazzi, anch'egli socialdemocratico, non hanno nascosto il loro più aperto disappunto sui criteri escogitati da Andreatta. E sono intenzionati a metterlo sul piatto delle contrattazioni visto che un presidente di una Cassa, vicino al psdi, ha dovuto abbandonare il posto senza contropartite. C'è poi da risolvere il complicato «puzzle» delle Casse venete, dove i democristiani dorotei, a cominciare dall'ex ministro dell'Industria, Bisaglia, hanno da sempre le loro roccaforte Ma il Veneto è una regione cara e preziosa anche al ministro socialista delle Partecipazioni Statali, De Michelis, il quale appare intenzionato a non chiudere il discorso del Comitato del credito con le mani vuote. Far collimare le varie richieste non sarà facile e non a caso il problema era stato sempre accantonato in attesa di tempi migliori: per Andreatta è certamente il momento della verità e la situazione si presenta più delicata del 30 dicembre. Allora il ministro del Tesoro ha saputo e potuto sfruttare anche l'ondata moralizzatrice che andava montando nel Paese, ma oggi la coesione nel quadripartito appare meno solida e basta poco, anche perché qui è in gioco il potere reale, per incrinarla in modo definitivo. Egli dovrà quindi barcamenarsi con una dose di avvedutezza ancora maggiore tra le spinte politiche e l'atteggiamento assai poco malleabile della Banca d'Italia. Al Tesoro sostengono che la riunione domani ci sarà come previsto, anche se qualcuno ha fatto rilevare che gli impegni del governo in questi giorni, dedicati quasi per intero ai terrorismo, potrebbero imporre uno slittamento. E' quasi certo, invece, che sarà questo meeting del Comitato del credito a decidere per le direzioni generali della Banca Nazionale del Lavoro è del Banco di Napoli. Due poltrone ambitissime e per le quali i concorrenti sono numerosi. Per la prima si parla di Bignardi. alto funzionario del Banco di Sicilia, al di fuori della mischia dei partiti, e di Tartaglia, attuale vicedirettore generale, ben visto dal presidente Nesi. Ancora più in¬ certa e serrata appare la lotta al maggiore istituto bancario del Mezzogiorno. La lista dei candidati è abbastanza lunga e i giochi ancora aperti: si parla di Ferdinando Ventriglia, presidente dell'Isveimer, ma sul quale pesa in qualche misura lo scandalo Sindona; di Alessandro Nezzo, già direttore generale della Cariplo; di Cesare Geronzi, portato al Banco dal presidente Ossola, ma considerato troppo giovane e fuori dalla realtà locale: di Raffaele Di Somma, appoggiato dalla forte corrente di Gava. Andreatta appare deciso a risolvere le questioni ancora in sospeso entro gennaio, anche per rispettare gli impegni assunti in Parlamento. e> Pa*

Luoghi citati: Ossola, Roma, Veneto