La ricetta di Begin non guarisce il governo di Giorgio Romano
La ricetta di Begin non guarisce il governo Crisi in Israele La ricetta di Begin non guarisce il governo NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — La crisi latente da mesi in Israele è scoppiata a seguito delle dimissioni del ministro delle Finanze Hurwitz; nonostante le incognite, i pericoli e le incertezze della situazione c'è attualmente un senso di sollievo come quando una malattia scoppia dopo una lunga incubazione e si spera di poterne apprestare le cure. Le otto ore del Consiglio dei ministri di domenica sono state decisive perché, nonostante le pressioni e i tentativi di compromesso, il ministro delle Finanze è rimasto fermo sulle sue posizioni e non accettando le conclusioni della commissione Etzioni, relativa a migliorie da concedere agli insegnanti (che aveva accolto l'anno scorso), si è dimesso. La causa è stata evidentemente un pretesto: Hurwitz ha preferito abbandonare un chiacchierato dicastero dopo che la sua politica economica aveva fatto fallimento e aveva già causato frizioni con i diversi ministeri e soprattutto con quello della Difesa. La sua rinuncia a questo portafoglio chiave (che quindici mesi fa era stato abbandonato dal suo predecessore Ehrlich) ha convinto la maggior parte dei ministri che ogni tentativo di tappare le falle sarebbe stato vano e che il gabinetto, sorretto da una esigua e incerta maggioranza alla Camera, sarebbe stato oggetto di sempre più frequenti pressioni e ricatti da parte degli indipendenti o di gruppuscoli residui dalle molte scissioni che ha conosciuto questa legislatura. Le possibilità del premier erano tre: presentare le proprie dimissioni al capo dello Stato, tentar di rabberciare ancora una volta il gabinetto (che in poco più di un anno ha visto le dimissioni di cinque importanti ministri), chiedere lo scioglimento della Camera e le elezioni anticipate restando in carica come gabinetto di transizione che, almeno formalmente, gode di tutti i poteri. Sembra che Begin, il quale ha fatto il possibile e l'impos- Giorgio Romano (Continua a pagina 2 in quarta colonna)
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