Ivrea: continua a fingersi pazzo per sfuggire all'accusa di rapina

Ivrea: continua a fingersi pazzo per sfuggire all'accusa di rapina Ieri al quarto processo giudicati solo i complici Ivrea: continua a fingersi pazzo per sfuggire all'accusa di rapina Due perizie hanno però già stabilito che è perfettamente sano - È imputato dell'assalto ad un ufficio postale (bottino oltre cento milioni) D,ue dei tre presunti respon-. sabili della rapina compiuta. 11.21 luglio 1979 all'ufficio postale di Ivrea (il bottino fu di 55 milioni in contanti e di una cinquantina di milioni in assegni) sono stati giudicati ieri dal tribunale. A Francesco Molinaro, 25 anni, di Chlvasso, secondo di tredici fratelli, i giudici hanno inflitto 5 anni di reclusione e 3 mesi d'arresto: 5 anni di reclusione e 2 mesi d'arresto per Antonio Virdò, ventiseienne, pure di Cliivasso. Il p.m. dottor Gumina aveva chiesto 6 anni e mezzo per il primo e 6 anni per il secondo. La posizione del terzo imputato. Michelangelo Lo Porto, 34 anni, di Gassino, è stata stralciata e verrà esaminata successivamente. L'imputato non si è presentato in aula, facendo giungere ai giudici un certificato del medico delle carceri che attestava le sue cattive condizioni di salute e l'impossibilità di raggiungere Ivrea per assistere al dibattito. I suoi difensori avvocati Gallo e Pastore hanno chiesto il rinvio del processo, sollecitando anche una nuova perizia medica sulle sue condizioni; uguale richiesta di rinvio e di ulteriore perizia psichiatrica (sarebbe stata la terza) l'ha avanzata il difensore del Virdo, Anna Rosa Oddone. Infine il difensore del Molinaro, avvocato Turchio," non si sarebbe opposto al rinvio. I giudici, dopo una breve permanenza in camera di consiglio, ritenendo sufficienti le indagini sulle condizioni del Vii ciò (per due volte i periti hanno concluso che è perfettamente sano di mente e che quindi l'atteggiamento assunto da quando è in carcere è simulato) e non determinanti ai fini processuali le condizioni di salute del Lo Porto, hanno deciso lo stralcio del,Èr<?pès80 per quest'ultimo e. considerando anche che quella di ieri era la quarta chiamata per imputati e testi, hanno ordinato la prosecuzione del dibattimento. Virdò ha seguito con aria assente i lavori e non ha risposto alle domande del presidente; Molinaro invece si è dichiarato estraneo alla vicenda: «Mi trovavo di fronte alle Poste di Ivrea per caso e all'arrivo della polizia sono fuggito perché poco prima avevo tentato 11 furto di un'autoradio e credevo cercassero me». La rapina, secondo gli inquirenti, venne messa a segno da quattro persone. Lo Porto rimase alla guida dell'auto, gli altri tre entrarono negli uffici c fecero razzia nella cassa. Al momento della fuga vennero però intercettati dalla polizia, Informata telefonicamente da uno degli impiegati: Virdò cercò scampo sull'auto e dovette arrendersi con Lo Porto davanti alla decisa reazione degli agenti; Molinaro e il quarto complice (che pare avesse con sé la borsa con il de naro) scapparono verso la Dora Baltea nascondendosi tra 1 ce spugli. Il primo venne intercettato e bloccato da una pattuglia di carabinieri, l'altro riuscì a dileguarsi. Di lui si sa soltanto quello che i tre raccontarono su bito dopo l'arresto: "E" un certo Giovanni che frequenta Porta Palazzo a Torino. Altro non co nosciam.

Luoghi citati: Ivrea, Torino