Nell'assalto c'era anche un quinto bandito è un diciottenne: arrestato, ha confessato

Nell'assalto c'era anche un quinto bandito è un diciottenne: arrestato, ha confessato Concluse dai carabinieri le indagini sulla tragica morte dell'orefice Allena Nell'assalto c'era anche un quinto bandito è un diciottenne: arrestato, ha confessato Si chiama Oronzo Silvestro, detto «Enzo», abitante a Nichelino - Era lui l'individuo con il giubbotto di pelle che entrò nella gioielleria insieme al quindicenne Stoppelli che sparò con la lupara il colpo mortale Mancava una quinta persona per completare le indagini dei carabinieri sulla feroce rapina di mercoledì mattina in via Monastir in cui ha perso la vita il gioielliere Albino Allena, freddato da un colpo di lupara alla testa. E' stato arrestato ieri mattina e la sua confessione ha gettato una nuova verità su come si è svolta la rapina e sulla freddezza dei suoi giovanissimi autori. Si chiama Oronzo Silvestro, è tossicomane, ha 18 anni compiuti da nemmeno due mesi; conosciuto come «Enzo», vive a Nichelino in via Pracavallo 42. E' lui, e non il quattordicenne Luciano Boncristiano, che è entrato nella gioielleria con Gianni Stoppelli, lo sparatore. E' lui che ha suonato alla porta del negozio di Albino Allena per farsi aprire e. una volta varcata la soglia, girandosi velocemente verso la vetrata ha fatto entrare 10 Stoppelli e si è calato sul viso la calzamaglia. In quel momento Albino Allena era l'unica persona nel negozio: un aiutante stava nel retro alle prese con un orologio da riparare e l'altro era dietro lo sgabuzzino: entrambi si sono accorti della rapina solo quando è partito il colpo mortale e hanno visto i banditi solo mentre fuggivano. Albino Allena, davanti alle armi, ha esclamato: «Lasciatemi perdere, prendete tutto, ma non sparate-. Oronzo Silvestro, con la lupara in mano, ha superato 11 bancone e ha incominciato a raccogliere i gioielli custoditi nella cassaforte infilandoseli dentro una tasca nel giaccone. L'arma, però, gli impediva i movimenti e Gianni Stoppelli gli ha afferrato il fucile: subito dopo, è partito un colpo. .Enzo- si è allora avvicinato al corpo del gioielliere e ha esclamato: -Stai tranquillo Gianni, è solo ferito-. Oronzo Silvestro ha quindi continuato ad arraffare ciò che gli capitava sotto mano ed è corso verso l'esterno. Freddo, ha notato che Gianni aveva ancora la calzamaglia sul viso e. con violenza, gliel'ha strappata dalla testa. Sul marciapiede c'era Luciano Boncristiano che faceva da «palo» e tutti e tre sono saliti sulla «1750» dove li attendeva Anna Maria Boncristiano. «Enzo» Silvestro sa che il gioielliere è sicuramente morto, ne è sconvolto anche lui, ma, nel tragitto da via Monastir alla stazione dì Moncalieri (dove abbandoneranno la macchina), convince i complici che l'unica via d'uscita è scaricare la colpa su Luciano: • Tanto è minorenne — dice — non gli possono fare nulla-, Luciano è d'accordo si sente importante. Davanti alla stazione di Moncalieri i due fratelli Boncristiano salgono su un taxi per arrivare in via Bra a Nichelino (dove poi saranno catturati dai carabinieri) mentre Gianni Stoppelli li raggiunge a piedi. «Enzo» Silvestro prende invece il «67»: la tensione lo vince e si addormenta sul sedile dell'autobus. Scende a una fermata di via Sicilia e, vicino alla scuola materna, al civico 22 della strada, butta il giaccone usato per la rapina, macchiato di sangue (e descritto da numerosi testimoni), poi torna a casa. Intanto Fabrizio Spagnolo, secondo gli uomini del colonnello Romano, viene a conoscere del tragico epilogo della rapina appena entra in un bar vicino casa. Alcuni amici, mostrandogli una copia di «Stampa Sera», esclamano: -Sorpresa, sorpresa-. Tutti sanno, infatti, che è stato lui a fornire le armi al "quartetto. Fabrizio Spagnolo immagina dove può trovare gli •amici» e, in autobus, si reca in via Bra dove, pure lui, sarà arrestato dai carabinieri del capitano Giaccherò. «Enzo» Silvestro era stato bloccato dai carabinieri di Nichelino del maresciallo Solerò nemmeno venti giorni fa "per il furto in un appartamento, ma era stato rilasciato perché i era trascorsa la flagranza. O Si Oronzo Silvestro

Luoghi citati: Moncalieri, Nichelino