Reviglio nella burrasca di Giacinto Grisolia

Reviglio nella burrasca Reviglio nella burrasca Per la seconda volta in meno di un anno, il ministro delle finanze Reviglio, si trova al centro di una burrasca per questa vicenda delle tasse sulla casa. Reviglio incorre in questi incidenti perchè si occupa male del problema delle tasse sulla casa o semplicemente perché se ne occupa? Per rispondere a questo interrogativo occorre mettere alcuni punti fermi. Il primo è che per troppi anni non si è fatta in Italia una politica fiscale della casa. Questo bene è stato visto come una mucca da mungere, forse anche per una sorta di «deviazione» di tipo ideologico che ha indotto a vedere nel proprietario di una casa un grosso redditiero da perseguire fiscalmente. Il sistema politico per parte sua ha secondato un'altra «deviazione» di natura ideologica, quella di arginare il fenomeno della «proprietà» della casa. In ciò si è disattesa una aspettativa della collettività nazionale che, nonostante tutto, ha continuato a comprare la casa per abitarvi e anche per darla in affitto. Ad un certo punto però questa propensione del risparmiatore si è fermata e il problema della casa che abbiamo oggi nelle grandi e medie città italiane è fenomeno al quale non è per niente estranea questa politica fiscale seguita per troppi anni nel settore delle abitazioni. Non vi fossero altre considerazioni, queste da sole varrebbero a far ritenere che il governo deve occuparsi di tasse sulla casa, ma non può meravigliare, dati i precedenti, che quando il governo manifesti un tale proposito, la gente pensi subito che si sia alla vigilia di una «stangata». Ormai è una sorta di riflesso condizionato quello che hanno acquisito gli italiani: quando mai in questo paese si è bisbigliato di misure fiscali senza che sia seguito puntualmente un aumento delle tasse? Il fatto poi che il libro bianco di Reviglio sia elegantemente intitolato «Riforma del .sistema impositivo sugli immobili» non può essere raffigurante, né può esserlo l'affermazione dello stesso ministro che considera un punto fermo «l'invarianza del gettito». Questa terminologia, se per gli addetti ai lavori può significare che Reviglio imposta correttamente il problema, nella sostanza e nella generalità delle interpretazioni può significare la certezza che siamo prossimi ad un'al¬ tra scorreria fiscale che anche questa volta saranno purtroppo sempre gli stessi a subire e sempre gli stessi ad evitare. Posto dunque che il governo deve occuparsi di tasse sulla casa, tutto sta nel vedere come esso deve occuparsene. Di sicuro non dovrà prendere niente dal passato. Dovrà fare invece quel che in tutti i paesi industrializzati si fa da tempo: usare la leva fiscale come strumento di politica della casa. Può sembrare, questa, una affermazione banale, tuttavia per lunghi anni si è praticata in Italia una politica che ha visto andare per suo conto lo strumento tributario, in contrasto, a volte nettissimo, con le misure adattate per la casa in sedi politiche diverse da quella del ministero delle Finanze. Per andare al fondo del problema, usare il fisco come uno strumento di politica della casa significa anzitutto che il fisco non deve porsi, nelle attuali condizioni abitative del paese, come un elemento di dissuasione ma di impulso per i risparmiatori ad investire nell'acquisto di case. Più concretamente, l'aspetto di maggiore perplessità emerso dalle anticipazioni, assai incomplete, del libro bianco di Reviglio, riguarda la sostituzione della rendita catastale, da anni non aggiornala, con il valore dell'equo canone quale base per commisurare l'imposta sulla casa abitata direttamente dal proprietario. Così genericamente rigidamente enunciato, è un motivo di forte preoccupazione: le ragioni sono tante, non ultima quella del tassare, per tale via. un reddito presunto e non effettivo, scoraggiando quindi in modo definitivo i risparmiatori. Il motivo della burrasca che ha investito Reviglio forse sta tutto qui: nell'aver cioè enunciato in modo rigido la base di determinazione dell'imposta senza specificare che questo dell'equo canone può essere criterio tecnico al quale però si possono aggiungere correttivi in grado di configurare una imposta che non aumenti la pressione fiscale attuale sulla casa. Lo stesso discorso si può fare in generale per tutti gli altri tributi sui quali Reviglio si è soffermato nelle sue interviste in questi giorni. L'importante è però che arrivi presto questo libro bianco per avere elementi più concreti sui quali fare valutazioni di maggiore dettaglio. Giacinto Grisolia

Persone citate: Reviglio

Luoghi citati: Italia