La farfalla benefica che da Levaldigi salva vite umane in tutto il Piemonte

La farfalla benefica che da Levaldigi salva vite umane in tutto il Piemonte Soccorso alpino e antincendio della Guardia di Finanza La farfalla benefica che da Levaldigi salva vite umane in tutto il Piemonte DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CUNEO — Come una farfalla, l'elicottero si posa, quasi in bilico, su una roccia a duetre mila metri di quota. E il pilota, in quel momento, diventa un acrobata:, basta una raffica di vento o un appiglio calcolato male perché il velivolo, portato lassù per salvare vite umane, diventi a sua volta uno strumento precario, mutile e pericoloso. Ma questi errori non sono mai stati commessi: gli uomini del Sagf (soccorso alpino delle guardie di finanza) vengono addestrati a lungo, prima di affrontare la montagna con gli elicotteri. Velocissimi nel raggiungere il punto prestabilito, sono al tempo stesso cauti, prima di atterrare. La sezione aerea della Finanza costituisce uno dei reparti più interessanti, ma forse meno conosciuti della «fiamme gial¬ le». Sono tre, in tutto l'arco alpino: uno a Levaldigi (Cuneo), che fa capo al centro operativo di Torino, comandato dal maggiore Mensi: l'altro a Varese; il terzo a Bolzano. Ormai non c'è più operazione di soccorso in montagna che escluda il loro impiego. Gli uomini di Levaldigi (tre o cinque elicotteri, a seconda delle disponibilità) nel 1980 hanno effettuato con il tenente pilota Guido Capra 43 missioni in tutto il Piemonte. In sette minuti, un elicottero, ricevuto un ordine dal centro operativo o un appello dal Soccorso alpino, è in grado di arrivare a quota 1500. Tn meno di un'ora, uno dei cinque piloti sempre in servizio puO raggiungere anche le punte estreme del Piemonte, come l'Ossola, confinante con la Svizzera. E' accaduto proprio nei giorni scorsi, quando la sezione aerea, costituita da due anni e mezzo, è stata impiegata per la prima volta in un servizio diverso: l'antincendio. Si trattava di superare, nel minor tempo possibile, uno sbarramento di fuoco senza precedenti: tutta la linea internazionale del Sempione era minacciata dalle fiamme; in Val Grande e alle spalle del Lago Maggiore i boschi cruciavano fino a lambire le case. E' stata un'operazione imponente di uomini e mezzi militari, con «bombe» d'acqua sganciate dall'alto. E' stato a questo punto che alla base di Levaldigi è arrivato l'S.O.S.: un elicottero del tipo NH 500 è partito verso l'Alto Novarese e ha portato sui luoghi dell'incendio squadre di tecnici, specializzate nello spegnimento. g, q, "

Persone citate: Guido Capra, Mensi

Luoghi citati: Bolzano, Cuneo, Levaldigi, Ossola, Piemonte, Svizzera, Torino, Varese