Tonta a dir Messa padre Alighiero Tondi il gesuita che militò nelle file del pci di Remo Lugli

Tonta a dir Messa padre Alighiero Tondi il gesuita che militò nelle file del pci Il religioso aveva abbandonato l'abito talare nel 1952 Tonta a dir Messa padre Alighiero Tondi il gesuita che militò nelle file del pci Nel 1957 sposò un'attivista dell'Udì, divenuta poi senatrice - Alla morte della moglie decise di ritornare alla Chiesa e ottenne dal Papa la reintegrazione - «Il mio è stato un matrimonio felice, ma non valeva la pena di interrompere il sacerdozio» - Il pensiero sui partiti DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE REGGIO EMILIA — Stamattina, nella chiesa di Villa al Poggio, don Alighiero Tondi celebrerà la sua nuova prima Messa in pubblico: -Una grande emozione — dice — anche se la gioia più grande la provai il 7 dicembre scorso quando, reintegrato da Giovanni Paolo II in tutti i poteri sacerdotali, dissi la Messa qui, da solo, sul tavolo della sala da pranzo tramutato in altare, dopo 28 anni di interruzione». Una interruzione non passiva, vissuta in buona parte a combattere contro la Chiesa, sulle barricate politiche del pei, prima da solo poi con una compagna. Carmen Zanti, sua moglie per 26 anni morta il 17 agosto '79. E dopo la morte di lei, nell'animo di Alighiero Tondi si risvegliarono gli antichi richiami verso la luce divina. Una vita che lui stesso definisce «difficile». Settantatré anni, nativo di Roma, figlio di un avvocato libero pensatore, socialista e anticlericale. Alighiero Tondi viene battezzato all'età di 22 anni, quando è studente in architettura. Si laurea e poi. chiamato da Dio. entra nei gesuiti. La prima Messa nel '43. rapida ascesa nella Pontificia Università Gregoriana dove è invitato a dirigere l'Istituto di cultura superiore religiosa. Riprende gli studi di sociologia cui il padre l'aveva avviato da ragazzo, con un occhio attento alla partecipazione di una parte del clero all'evolversi del partito democristiano. Cosi gli nasce l'idea che sia più facile realizzare l'amore verso il prossimo fuori dagli apparati ecclesiastici. Nel '52. il 21 aprile, la grande decisione: esce dalla Gregoriana, dalla Chiesa, si rifugia nelle braccia del pei. Tiene comizi, di critica, di demolizione della de e di certi aspetti della Chiesa. «Ricordo delle folli enormi. A Torino, una notte, tutta la piazza Vittorio gremita e la gente anche di là dal fiume». Nel '54 incontra, a Vicenza. Carmen Zanti. una attivista dell'Udì, più giovane di lui di 16 anni. «Aveva grandi occhi scuri, dolcissimi, indimenticabili. Le telefonai, le proposi di incontrarci, lei chiese perché. "Perché", le dissi, "mi sento oppresso dalla ìnalinconia e anche nel tuo sguardo m'è sembrato di leggere tristezza. Può darsi che dalle nostre solitudini esca fuori qualcosa di meraviglioso"». Si sposano dopo pochi mesi, civilmente. Lui insegna, a Roma, poi, nel '57. gli propongono di andare ad insegnare Storia del cristianesimo all'Università di Berlino Est. E intanto Carmen viene nominata segretaria generale del Movimento mondiale delle donne che ha pure la sede a Berlino. E' là che il prof. Tondi sente raffreddarsi la sua passione comunista. «Del resto — dice — non sono mai stato marxista, sempre cattolico. Vedevo la mancanza di ogni libertà, vedevo le sopraffazioni, quando affidavo il testo delle mie lezioni perché correggessero eventuali errori di tedesco, lo stravolgevano, vi inserivano offese al Papa, insulti all'America. Per ottenere giustizia dovevo sempre minacciare di creare uno scandalo in Occidente». La coppia Tondi-Zanti rientra a Roma nel '62. lui torna ad insegnare, lei diventa deputato del pei e poi viene eletta al Senato. «Una sera, nel '63, le dissi che desideravo riaccostarmi ai sacramenti, che sarei andato da Paolo VI. Lei si dichiarò contenta, purché non ne facessi pubblicità. Il Papa sanò "in radice" il matrimonio, io tornai ad essere un fedele in ordine, mi confessai, ricevetti l'assoluzione». Non più senatrice, la Zanti si trasferisce con il marito a Reggio, sua terra. Lui non si occupa più di politica, ha abbandonato l'iscrizione al pei. dipinge quadri che vende abbastanza bene, suona il violino. Tra lui e lei c'è sempre buona armonia, ma è sempre più evidente nell'uomo il riaffiorare di quella che era stata la sua grande aspirazione. E dopo che la sposa è morta, invia una supplica a Giovanni Paolo II per la completa reintegrazione che ora. appunto, lo riqualifica sacerdote in pieno. Don Tondi, può fare un bilancio delle due esperienze, matrimoniale e sacerdotale? «Entrambe ottime. Mia moglie era di una onestà adamantina, e comprensiva. E' stata, con lei, una i>ita felice. Ma anche il sacerdozio mi ha dato felicità. Sono però due felicità diverse». I preti dovrebbero potersi sposare? «No. son per il celibato dei sacerdoti. Ho confessato centinaia di uomini, la maggioranza ha tradito la moglie. Il prete sposato finirebbe per fare altrettanto perché sarebbe sollecitato ai confronti e si stancherebbe della sua donna che finirebbe per vedere come un soprammobile. No, il sacerdote deve rimanere puro». Lei è convinto che i sacerdoti restino puri? «Almeno la metà, sì». Ora che è di nuovo sacerdote, come giudica la sua lunga interruzione? «Sarebbe stato meglio non interrompere. I motivi che ebbi allora, alla lunga si sono dimostrati insufficienti. Almeno per due anni io fui strumentalizzato dal pei e per quel partito avevo abbandonato una organizzazione alla quale ero legato da giuramento oltre che dall'obbligo missionario di carattere sublime. Comunque, giudico tutta una grazia di Dio quello che accadde dopo: la mia t'ita felice con Carmen e il rientro nella Chiesa». Qual è la sua opinione attuale sul pei? «Un partito ben organizzato, nel quale c'è del bene e del male, meno scandali rispetto al partito che ci governa». Auspicherebbe l'ingresso del pei nel governo? «E' meglio lasciar fare alla Provvidenza. Certo, non si può continuare in Italia con questi scandali. La de dovrebbe sapersi automoralizzare, con decisione e severità, senza guardare in faccia nessuno». Remo Lugli

Persone citate: Alighiero Tondi, Carmen Zanti, Giovanni Paolo Ii, Paolo Vi

Luoghi citati: America, Berlino, Italia, Reggio, Roma, Torino, Vicenza