La Rai si stacca dall'Iri? Intanto si rifanno i conti

La Rai si stacca dall'Iri? Intanto si rifanno i conti De Michelis ha chiesto i bilanci dal '78 in poi La Rai si stacca dall'Iri? Intanto si rifanno i conti L'iniziativa delle Partecipazioni statali rende attuale l'ipotesi di uno scorporo dell'ente radiotelevisivo dalla grande holding pubblica Martedì riunione del consiglio di amministrazione per le nomine ROMA — Gianni De Michelis. ministro delle Partecipazioni statali, vuol veder chiaro nei bilanci della Rai. Ha chiesto all'Iri. che detiene la stragrande maggioranza del pacchetto di azioni, tutta la documentazione relativa alla gestione dell'azienda dal primo gennaio '78 in poi e un parere sul deficit. Gli azionisti si sono messi al lavoro per consegnare al ministro i dati richiesti. Che cosa nasconde l'iniziativa? Dietro la mossa di De Michelis sembra profilarsi il problema della permanenza della Rai nell'Iri. Da anni i dirigenti della più grande .holding» pubblica ritengono la Rai un'azienda incontrollabile per la sua natura anomala. Segni d'insofferenza sono stati ripetutamente manifestati dall'Istituto. Negli ambienti Iri la decisione di De Michelis era attesa ed è stata accolta con una certa soddisfazione in quanto l'iniziativa delle Partecipazioni Statali dovrebbe favorire il chiarimento di quella che dovrà essere, la Rai ente autonomo, distaccato dall'Istituto. J. .pubblico o privato? In vista della scadenza della convenzione tra Rai e Stato l'intervento del ministro potrebbe agevolare in qualche modo l'orientamento dell'Iri a liberarsi della Rai. E' noto che l'ente pubblico ha accumulato negli ultimi anni perdite consistenti. All'inizio del 1980 il bilancio preventivo stilato dal vecchio consiglio d'amministrazione parlava di un passivo di 104 miliardi, ridotto in maniera consistente alla fine dell'anno dagli amministratori della Rai grazie all'aumento del canone e ad altre misure. Ripianato in buona parte il deficit, l'azienda si trova tuttavia a dover fronteggiare una situazione molto difficile. Contestata dalla Corte dei Conti che, oltre a una serie di rilievi sui bilanci, ha criticato la nomina di due vicedirettori generali oltre ai tre previsti dalla riforma, stretta dall'assedio della concorrenza sempre più temibile delle tv private, (favorite dalla perdurante mancanza di una regolamentazione del settore), presa spesso di mira dai partiti, la Rai si trova davanti un nuovo nodo da sciogliere, quello delle nomine. Fra reti, testate e supporti ci sono una trentina di incarichi scoperti: direzioni, vice direzioni, strutture dei programmi e amministrative. Fra di essi figurano la direzione del Radiocorriere, il cui nuovo responsabile dovrebbe essere Umberto Andalini, e una vice direzione del Tg-1, che sta per essere assunta da Emilio Fede. I tentativi dei partiti per lottizzare le nomine sono in atto e il consiglio d'amministrazione, convocato per giovedì prossimo, avrà il suo bel da fare per contrastarli e imporre scelte basate esclusivamente sulla professionalità. g. fe.

Persone citate: De Michelis, Emilio Fede, Gianni De Michelis, Umberto Andalini

Luoghi citati: Roma