Spadolini: 4 richieste per evitare una crisi

Spadolini: 4 richieste per evitare una crisi Intervista col segretario del pri Spadolini: 4 richieste per evitare una crisi Senatore Spadolini. Piccoli dice che la maggioranza tiene. Come e sino a quando? «I repubblicani hanno fissato in quattro punti irrinunciabili la politica complessiva che il governo deve tenere in materia di lotta al terrorismo, anche e soprattutto per sfatare o dissipare le impressioni di cedevolezza o di compromessi da altre parti alimentate e da qualche errore di tiro talvolta giustificate». Quali sono questi quattro punti irrinunciabili? «Nessun trasferimento dall'Asinara che non sia in carceri di maggiore sicurezza: trasferimento dei rivoltosi di Trani in carceri di massima sicurezza; assoluta fermezza nel garantire condizioni differenziate fra detenuti per reati connessi al terrorismo e detenuti comuni; un limite invalicabile, di prassi prima che di norma, alle "kermesses" radicali nelle carceri, in omaggio al principio che il sindacato ispettivo dei parlamentari non travalichi nella organizzazione o nel favoreggiamento di centrali sindacali terroristiche, o nel complice e compiacente megafono ai loro inaìnmissibili ricatti». Altrimenti sarà la crisi? «Nella misura in cui la maggioranza è compatta su questi punti, fatti propri dal ministro della Giustizia, nella sua esposizione alla Camera, non c'è ragione di temere per la sua sopravvivenza. E nessuno è così irresponsabile da non rendersi conto di che cosa sarebbe una crisi di governo aperta sui temi del terrorismo». Lei é nella maggioranza il principale garante della linea della fermezza. Non teme che tanta intransigenza possa attenuare alla lunga qualche garanzia costituzionale? «La tradizione dì lealtà costituzionale di partiti come il repubblicano dovrebbe esclu- dere anche solo questa domanda». Insisto, senatore. «Siamo contro ogni forma di legge eccezionale, riteniamo che la dichiarazione di stato di guerra servirebbe solo a trasformare i terroristi in belligeranti. Siamo angosciati dall'imbarbarimento complessivo della lotta politica, che è il vero e massimo obiettivo dei brigatisti e dei loro complici». 1. g.