Non fare d'ogni erba un fascio

Non fare d'ogni erba un fascio Non fare d'ogni erba un fascio Tre minori e una donna, drogati, autori di una rapina sfociata nel delitto: hanno ucciso l'orefice Albino Allena e hanno confessato. Gente di quartiere, via Artom e dintorni Mirafiori per intenderci, il ghetto per antonomasia; come la Falcherà, le Vallette, certe parti di barriera Milano, o alcune di Madonna di Campagna o del centro storico. Così si pensa in una frettolosa analisi del fenomeno delinquenziale. E' vero che in queste fette di città ribollono violenze e rabbie. Che li è entrata la droga e vi allignano traffici illeciti e spaventose degradazioni com'è vero del resto che si verificano, in sintesi statistiche, la più alta percentuale di mancata scolarità, di disoccupazione o sottoccupazione. Sono, questi enormi agglomerati, serbatoio di avventure d'ogni genere e ce lo rac¬ contano le cronache quotidiane. Attenzione però a non fare d'ogni erba un fascio. I protagonisti della violenza (politica o comune non importa) non sono la punta di un iceberg, non sono avanguardie con un seguito: sono pattuglie disperate che nel loro stesso ambiente vengono rifiutate. Perché alle Vallette come a Mirafiori, alla Falcherà come nel centro storico, vi sono migliaia e migliaia di famiglie che rispettano le regole, che oppongono alla violenza la dignità di cittadini onesti, che alla logica della rapina o della droga rispondono con l'assiduità al lavoro e la frequenza alla scuola. E di pari passo (senza dubbio con maggior sacrificio) alle migliaia di famiglie meridionali e piemontesi che costituiscono il tessuto di questa città danno un grande contributo alla crescita civile di Torino. p. p. b.

Luoghi citati: Milano, Torino