La vedova: «Non odio a lui dispiacerebbe» di Giuliano Dolfini

La vedova: «Non odio a lui dispiacerebbe» La vedova: «Non odio a lui dispiacerebbe» «Non sento nemmeno di odiarli... Altrimenti gli darei un dispiacere, perché proprio lui mi aveva insegnato a non odiare-. Le sue labbra tremano, parla sommessa. Sembra quasi serena, le sue parole non hanno astio. Col viso scavato dal dolore e gli occhi distrutti dal pianto, Lidia Allena, appare ancor più minuta nel suo cappotto verde. Ha in mano un cestello di rose e orchidee, da portare all'obitorio. Tra i fiori c'è un biglietto vergato dal figlio Silvio, 10 anni: «Dai tuo bebé Silvio e dalla tua micia Lidia, ciao bacioni-. Una scrittura incerta, infantile, per un addio senza ritorno. Albino e Lidia Allena si erano spotati nel '68. Lui aveva ereditato dal padre il mestiere dell'orefice. Avevano un alloggio in via Baltimora 145, ma di fatto vivevano con i genitori di lei, Marcello Pasini e Francesca Dentico, al numero 152. «.Mi chiamava nonna, perché non aveva più i genitori — racconta la suocera —era un buono. Aiutava tutti. Nel giugno dell'anno scorso i ladri gli svuotarono il negozio. Gli fecero un buco così nel pavimento e gli portarono via tutto. Pazientemente ricominciò da capo. Diceva sempre che gli bastava la vita e la famiglia...*. S'interrompe, la sua voce è alterata dai singhiozzi: •Quelli che lo hanno ucciso, hanno quasi l'età di suo figlio, potrebbero essere i suoi compagni di gioco...-. Silvio Allena ha saputo della morte del padre a scuola. E' stata la madre Lidia a portargli la notizia. Appena l'ha vista in lacrime ha chiesto: •Hanno fatto un'altra rapina a papà?-. La donna non ha avuto il coraggio di rispondere. L'ha abbracciato e Silvio ha capito che stavolta era successo ben di peggio. Tutto il suo mondo, il suo futuro, stroncati in un attimo. Improvvisamente era diventato uomo. Troppo in fretta. E nel peggiore dei modi. Silvio è tornato a casa dai nonni. Ha preso carta e matita ed ha scritto una lettera: 'Caro papà, scusami se non verrò ali 'obitorio. Voglio ricordarti come quando mi portavi a scuola o giocavamo assieme. Studierò come volevi tu. Alla sera mi farò un esame di coscienza. L'ultimo mio pensiero sarà per te. Ciao papino, bebé ti saluta-. Poi ha preso una sua foto di bambino felice e l'ha rinchiusa in una busta, umida di pianto. E l'ha messa in una tasca del padre, che poche ore prima lo aveva accompagnato in classe. In casa Pasini è sceso il silenzio. Non c'è rancore verso gli assassini di Albino. Il telefono trilla e decine di persone, amici, clienti del negozio, portano la loro solidarietà. Ieri molti sono andati a salutare la vedova. Ognuno aveva un episodio da raccontare. Sull'arresto degli assassini ci sono pochi commenti: « Vorrei che la gente capisse queste parole — dice Marcello Pasini —, insegnate ai figli a respingere la violenza, a non cadere nelle spire della droga. E' una strada sema ritorno, che porta a queste cose... I carabinieri sono stati bravi ad indivi duarli subito, altrimenti poteva capitare anche ad altri-. Poi il suocero della vittima aggiunge sconsolato: 'Tutto per un grammo di droga, non è possibile... Eppure lapiaga l'abbia mo anche qui attorno a noi Nei giardini tutte le mattine si trovano siringhe. A 14 anni assassini per rapina. Ma in che mondo viviamo?-. I funerali di Albino Allena si svolgeranno lunedi, alle 10,15, nella chiesa della Pentecoste. Giuliano Dolfini Sulla porta del negozio i fiori deposti dal figlio

Persone citate: Francesca Dentico, Lidia Allena, Marcello Pasini, Pasini, Silvio Allena

Luoghi citati: Albino