La ragazza della banda risponde spavalda: «Il colpo non l'ho fatto per la droga, volevo solo emozioni»

La ragazza della banda risponde spavalda: «Il colpo non l'ho fatto per la droga, volevo solo emozioni» Dopo la cattura interrogati i presunti responsabili del tragico assalto di via Monastir La ragazza della banda risponde spavalda: «Il colpo non l'ho fatto per la droga, volevo solo emozioni» «Anna dai capelli rossi», a 23 anni è rovinata dall'eroina - Ha detto ai carabinieri: «Per bucarmi ricorrevo ad altri mezzi» - Il 2 gennaio era stata arrestata per un furto alla Standa, due giorni dopo era di nuovo libera - Dei 3 ragazzi in carcere, Fabrizio, indicato come palo, si difende: «Io non c'ero» •Annamaria Boncristiano? TI fratello Luciano? Gianni Stoppelli e Fabrizio Spagnolo? E chi sono?-. I due ragazzi cr 11 jeans e giubbotto di pelle che ciondolano in via Fratelli Garrone spazzata dal vento, ti guardano fisso negli ocelli e atteggiano la bocca ad una specie di silenziosa risata come per dirti: «£' inutile domandare, da noi non tirerai fuori una parola. Meglio che te ne vada-. Fingi di non comprendere il •messaggio- e insisti: -Li hanno arrestati l'altro giorno per l'omicidio di quell'orefice in via Monastir-. E loro: «Via Monastir? E dov'è?-. Inutile rispondere che si trova a meno di 200 metri: i due si allontanano con l'aria soddisfatta. Mirafiori Sud è, oggi, un •pianeta- semideserto; c'è poca gente nelle strade e nei cortili su cui incombono le grandi torri dei palazzi, poca gente anche nei bar. -Questo è un quartiere di lavoratori che non nanne . empo di andare a passeggio- commenta qualcuno. E aggiunge: «La "gente" die cercate voi, oggi sta chiusa in casa-. In questo quadrilatero di palazzi tutti uguali vivevano i giovani che, adesso, sono in carcere per l'assassinio d'un modesto artigiano, padre d'un bambino di 10 anni. Anna Maria Boncristiano è alle Nuove e, per evitarle penose crisi di astinenza da stupefacenti, i sanitari del servizio di igiene mentale le somministrano dosi di metadone: è una tossicomane ormai annichilita dall'eroina ed il suo sangue ha bisogno della quotidiana dose di veleno. Ma pare che la rapina, da lei ispirata e diretta, non fosse il modo di garantirsi un «buco»: «/o i soldi — avrebbe detto nell'interrogatorio — non ho bisogno di procurarmeli cosi Conosco tanti altri mezzi-. Uno di questi -mezzi-, oltre all'adescamento di qualche occasionale cliente, è probabilmente il furto nei grandi magazzini: il 2 gennaio la polizia l'ha sorpresa mentre rubava nel supermercato Standa di via Nizza e portata in carcere. Il 4, forse proprio in considerazione della sua feroce tossicodipendenza, era, però, tornata libera. A 48 ore di distanza dalla decisione del pretore, Anna Maria era alla guida della «1750» che portava lei ed i suoi compagni verso il negozietto di via Monastir. -Perché, allora, se non avevi bisogno di quel denaro hai partecipato ugualmente all'assalto?- le hanno domandato. E lei: «Per provare un'emozione, un'ebbrezza-. In cella anche i tre minorenni: Luciano Boncristiano, il fra¬ tello quattordicenne di «Anna dai capelli rossi»; Gianni Stoppelli, 15 anni, l'ex camerière che con un colpo di lupara ha decapitato l'orefice inerme, e Fabrizio Spagnolo, 17 anni, che potrebbe aver fatto da -palo-. E' l'unico che continui a protestare la sua innocenza: -Quel giorno ero a casa, lo può testimoniare miamadre-. Le indagini, anche dopo i quattro arresti, non si sono fermate: i carabinieri agli ordini dei colonnelli Lieto e Romano, uni minin mmiiiimmimmiiiiicoadiuvati dagli uomini del capitano Giaccherò, frugano fra gli -amici- del quartiere, cercano legami e connessioni. Non si esclude che al sanguinoso assalto possa aver partecipato anche un quinto rapinatore, magari con compiti di organizzazione. L'organizzazione, appunto. Quella «struttura» che garantiva auto ed armi ai banditi quando decidevano di compiere un colpo. Nel quartiere, a disposizione di chi intendesse servirsene, c'era, oltre alla «1750» chiara usata in via Monastir, anche una «128» rossa. Forse il «commando» che l'altro giorno ha rapinato ed ucciso, ha optato per l'«Alfa» perché l'altra vettura aveva il motore a pezzi. •Probabilmente rovinato dal troppo uso — commenta un investigatore — sfiatato dalle accelerate brusche e dalle fughe specie in occasione di scippi-. Una sorta di «self-service» che riguardava anche le armi, a disposizione di chi ne avesse necessità. Commentano i carabinieri: «Le bande del quartiere agivano di comune accordo, ruotando nei loro "colpi"in base alla disponibilità del momento-. •Mai sentito parlare di queste cose?- domandiamo al gestore d'un bar del quartiere indicando alcuni ragazzi che camminano sul marciapiede opposto guardandosi intorno. -Non ne so niente—è la risposta —. Io chiudo puntualmente ogni sera alle 20. Rinuncio addirittura a mettere un juke-box o un flipper per non attirare i giovani Tengo alla mia tranquillità-. E subito dopo aggiunge: «Si, però, non vedo l'ora di cedere il locale-. Renato Rizzo Anna Buoncristiano, 23 anni