L'esodo dimenticato
L'esodo dimenticato OSSERVATORIO L'esodo dimenticato Sono circa 350 mila i profughi dal Vietnam, dalla Cambogia, dal Laos ospiti dei campi allestiti nella Thailandia, sulle isole della Malesia, a Singapore e Hong Kong. Un numero destinato ad aumentare col passare dei giorni: finish la stagione dei monsoni, sono sempre più numerose le barche che dalle coste vietnamite si avventurano nel Mar della Cina col loro carico di miseria, paura, speranza. «Se le case avessero le gambe, se ne andrebbero anche loro dal Vietnam», mi ha detto un giorno un giovane profugo vietnamita da sei mesi rifugiato nell'inferno di Pulau Bidong. Ogni settimana i piroscafi in rolla nel Mar della Cina incappano nelle barche dei fuggiaschi: le autorità thailandesi, malesi, di Hong Kong e Singapore non nascondono le loro preoccupazioni per questo riacutizzarsi del fenomeno. Dal 1975. anno in cui si sono avute le prime avvisaglie di quell'esodo che ha raggiunto la punte più alte nel 1979. l'Hcr (Alto commissariato per i rifugiati), l'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa del problema dei profughi, ha stanzialo oltre 400 milioni di dollari. Per quest'anno le previsioni di spesa superano i 200 milioni di dollari. Questi fondi — reperiti fra le 60 nazioni che hanno sottoscritto l'anno scorso, a Ginevra, un piano d'azione per far fronte al dramma dei profughi d'Indocina — servono principalmente per finanziare la costruzione e il mantenimento dei campi allestiti nelle nazioni che offrono asilo temporaneo ai profughi, per il vitto, le cure mediche, l'istruzione, le spese di viaggio verso i Paesi che li accolgono. Fino all'anno scorso, il numero delle partenze dai campi di raccolta era di gran lunga inferiore a quel¬ lo dei rifugiati in arrivo. Quest'anno i Paesi che si sono impegnati ad accogliere i profughi e offrire loro la possibilità di ricostruirsi una nuova vita hanno aumentato le quote d'immigrazione di circa 260 mila unità (da esaurire entro l'anno). Si tratta in genere di Paesi d'immigrazione tradizionale (Australia. Canada. Stati Uniti. Nuova Zelanda) ma anche di nazioni che per ragioni politiche e morali — per il ruolo che hanno tenuto in passalo nella regione — si sono dichiarate disposte ad accogliere i profughi. Fra queste primeggia la Francia. Infine anche i Paesi industriali (fra i quali l'Italia) offrono di tanto in tanto possibilità di sistemazione per centinaia di rifugiali. Dal 1975 l'Hcr ha dato il via al più grande e importante programma di reinsediamento della sua storia. Il numero delle partenze è passato da una media di 1700 al mese nel 1977 a più di 4 mila nel 1978 e a un livello mensile di circa 25 mila alla fine del 1979. All'inizio dell'autunno dello scorso anno. l'Hcr aveva contribuito al reinsediarnento di più di mezzo milione di profughi. Si calcola che sinora siano circa due milioni le persone che sono fuggile dal Vietnam, dalla Cambogia, dal Laos. Oltre 350 mila vivono attualmente nei campi thailandesi o nelle isole malesi. I volontari dell'Hcr si prendono cura di loro: medici, infermieri, insegnanti cercano di rendere meno drammatici i mesi che gli esuli sono costretti a trascorrere in questi «lager». Ma la buona volontà, da sola, non basta: ogni razione viveri, ridotta al minimo indispensabile per la sopravvivenza, costa 50 centesimi di dollaro. K il numero dei profughi aumenta di continuo. Francesco Fornari Campo profughi: sono già due milioni i vietnamiti fuggiti
Persone citate: Francesco Fornari, Sono
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