Tra i ribelli del Salvador che preparano l'offensiva

Tra i ribelli del Salvador che preparano l'offensiva «L'insurrezione prima che Reagan prenda il potere» Tra i ribelli del Salvador che preparano l'offensiva Si sta predisponendo un governo «democratico e rivoluzionario» Vi potranno partecipare i militari che lasceranno ora l'esercito NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE CITTA' DEL MESSICO — «J7 popolo salvadoregno è ricorso alla violenza perché non aveva altro modo di difendere i suoi diritti — dice Salvador Cayetano Carpio, uno dei 5 membri della direzione esecutiva del Fronte Farabundo Marti di liberazione nazionale del Salvador (Fmln) — il nostro radicalismo ha radici storiche, la più nota delle quali è l'assassinio, nel 1932, di 30 mila contadini da parte dell'esercito, che in pratica da quell'anno in poi non ha mai abbandonato il potere. E si spiega anche con l'enorme tasso di disoccupazione, con il consistente peso dei dipendenti nella popolazione attiva, con 50 anni di tirannia militare che ha sempre difeso i padroni*. Noto nel Paese con il nome di battaglia di Marciai. Carpio, ex segretario generale del pc salvadoregno, ha fondato una delle organizzazioni per la lotta armata che oggi formano il Fronte. L'Fmm ha recentemente pubblicato un programma in sei punti, e una Commissione sta preparando la costituzione di un governo democratico e rivoluzionario (Gdr), che. secondo Carpio, «garantirà la sovranità e l'indipendenza nazionale. assicurerà un'equa distribuzione della ricchezza e dell'esercizio effettivo dei diritti democratici da parte della maggioranza, adotterà una politica internazionale di pace e di non allineamento, garantirà la rappresentanza democratica di tutti i settori popolari, democratici e rivoluzionari che hanno attivamente partecipato al rovesciamento della dittatura militare, appoggerà tutti gli imprenditori privati che coopereranno allo sviluppo economico del Paese e alla realizzazione di questo programma». Il quinto punto del piano, significativo dopo il defenestramento del colonnello Majano dalla Giunta, prevede che «il Gdr creerà un esercito di nuovo tipo, integrato dall'esercito popolare rivoluzionario e dai gruppi di individui sani e patrioti che esistono fra i soldati e gli ufficiali dell'attuale esercito». E il comandante Balthazar, membro della direzione del Fmln. dichiara che «chi lascia ora l'esercito è invitato discutere la formazione del nuovo governo. Il suo grado verrà rispettato*. E' questa, dicono i leader del Fmln, «una fase di preparazione all'offensiva finale». Si tratta di «intensificare le operazioni armate limitate in tutto il Paese, anche contro importanti obiettivi militari. Abbiamo già. il controllo politico di alcune zone, poiché la popolazione aderisce in maggioranza alle nostre organizzazioni di massa, ma non possiamo ancora parlare di "zone liberate" nel vero senso della parola* aggiunge il comandante Cienfuegos, anch'egli membro della direzione esecutiva del Fmln. Secondo Cienfuegos. l'esercito rivoluzionario è composto di 5 mila uomini e 30 mila riservisti; sono decine di migliaia, inoltre, gli uomini delle milizie e dei gruppi d'autodifesa. La qualità dell'armamento sembra migliorata: i rivoluzionari hanno ora cannoni e mortai da 80 e 105 millimetri. Ma i rivoluzionari rischiano di incontrare difficoltà derivanti dalla scarsa esperienza della truppa in offensive di grande portata. Ed è incerto anche se quegli strati della popolazione che non aderiscono alle organizzazioni rivoluzionarie appoggeranno la guerriglia durante i combattimenti. «L'elezione di Reagan — afferma Cienfuegos — non influisce sulle nostre decisioni. Ma il 20 gennaio, quando salirà al potere, troverà il popolo salvadoregno all'offensiva *. Francis Pisani Copyright I a' Monde e per l'Italia la Stampa

Persone citate: Cienfuegos, Farabundo Marti, Francis Pisani, Reagan, Salvador Cayetano Carpio

Luoghi citati: Citta' Del Messico, Italia, Majano