Scontro per la scuola di Marco Tosatti

Scontro per la scuola Scontro per la scuola (Segue dalla 1 ' pagina) negli altri settori del pubblico impiego, cosi come, secondo noi, i docenti laureati dovrebbero essere collocati almeno al livello dei ricercatori universitari, cioè al parametro 300». Uno degli appunti che le organizzazioni sindacali muovo no al governo è quella di «sperequare» i lavoratori della scuola rispetto alle categorie di pubblici dipendenti (parastato, enti locali), che hanno già concluso, o stanno per firmare, il rinnovo del contratto di lavoro. «La disponibilità finanziaria offerta è di gran lunga inferiore a quella con cessa ad altri settori», ha detto Giorgio Alessandrini, del Sism-Cisl. «I livelli economici previsti dal governo mortificano tutti i lavoratori della scuola. Se la situazione non re gistrerà un miglioramento sensibile, non resta che una dura mobilitazione». Anche per Osvaldo Pagliuca, della Uil, l'offerta del governo è «mortificante: i lavoratori della scuola sono fra i settori più dimenticati e provati del pubblico impiego». Usciti i sindacati confederali, è entrata la delegazione dello Snals. Le reazioni alla proposta governativa non sono state diverse. Nino Callotta, segretario generale degli auto nomi, ha sostenuto la necessità di una modifica tesa a un minore appiattimento dei livelli retributivi: «Permangono ancora alcune zone d'ombra pesanti. Si tolgono, per esempio, cinque anni di anzianità ai laureati delle scuole inferiori. Questa è un'ottica di appiattimento che non solo mortiti ca la professionalità, ma incide anche sul riconoscimento dell'anzianità pregressa». Più in generale, l'offerta è stata definita «inaccettabile: se le cose non muteranno, ci riserviamo di intraprendere molto presto iniziative di lotta». Il 15 gennaio era stato posto come limite ultimo da parte dei sindacati autonomi all'esecutivo per sciogliere il nodo delle anzianità pregresse e del contratto. Anche per quanto riguarda la «normativa» le riserve dello Snals restano prò fonde. «E' vero che Bodrato ci ha fatto proposte molto più interessanti di quelle avanzate nei giorni precedenti — ha detto Callotta — ma ci sono da chiarire molti aspetti fondamentali. Per esempio, bisognerebbe riconoscere al personale docente, con la definizione dell'orario di servizio e dei diritti e doveri, il lavoro straordinario che già ampiamente presta gratis». Marco Tosatti

Persone citate: Bodrato, Giorgio Alessandrini, Nino Callotta, Osvaldo Pagliuca