Nessuna previsione di Giuseppe Zaccaria
Nessuna previsione Nessuna previsione DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE TRANI — Anche nel supercarcere della rivolta i detenuti sono favorevoli alla liberazione di Giovanni D'Urso: lo hanno fatto sapere ieri sera, consegnando alla delegazione di parlamentari radicali che stava per concludere la propria ispezione un comunicato di dieci righe che — hanno precisato — va inteso come «integrazione» a un messaggio diffuso poche ore prima. La decisione però non è senza condizioni: il «comitato di lotta» dei reclusi esprime «valutazioni politiche positive sulla campagna in corso sul fronte delle carceri e sulla battaglia di Trani», e considera «possibile la sospensione della condanna a morte di D'Urso». Tutto questo però potrà avvenire solo «in seguito alla pubblicazione integrale sui maggiori organi di informazione a diffusione nazionale» del documento che gli stessi reclusi avevano diffuso poche ore prima, e che si intitola «Bilancio di una settimana di lotte nel campo di Trani». Fino alle 21 di ieri, fino al momento cioè in cui i deputati Spadaccia. Teodori e Pinto sono usciti nuovamente dal carcere per comunicare ai cronisti queste notizie, sembrava quasi che la posizione dei «politici» rinchiusi a Trani avesse fatto segnare un passo indietro rispetto all'invito giunto l'altra notte dai «capi storici» rinchiusi nel carcere di Palmi. Fino a tarda sera, dalla sezione di massima sicurezza ancora devastata dalla rivolta, era uscito soltanto un messaggio in cifra, tre cartelle, dedicate soprattutto a un bilancio della rivolta, e alle quali l'invito giunto da Palmi sembrava completamente estraneo. Nessun parere sulla «condanna» emessa dalle Giuseppe Zaccaria (Continua a pagina 2 in seconda colonna)
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