Un aereo doma l'incendio nella pineta di Portofino

Un aereo doma l'incendio nella pineta di Portofino Altri pericolosi focolai sulFAppennino Ligure Un aereo doma l'incendio nella pineta di Portofino GENOVA — C'è voluto l'intervento di un aereo speciale «C-130 Hercules», decollato da Pisa, per ridimensionare l'incendio che ha colpito la vetta del monte di Portofino, nel territorio dei comuni di Camogli e Santa Margherita. Le fiamme, che da una decina di giorni stanno devastando l'appennino ligure, lungo la dorsale della Riviera, non hanno risparmiato neppure il famoso promontorio. Sono bruciate alcune decine di ettari di conifere e macchia mediterranea. n fuoco s'era sviluppato ieri sera. La «forestale» e i pompieri hanno messo in campo un centinaio di uomini. Quando la situazione è diventata critica, è stato richiesto l'intervento dell'.Hercules», che ha sganciato sulle zone più inaccessibili tre «bombe» di sostanza «ritardante», la situazione è ormai sotto controllo, n danno sarebbe limitato a un centinaio di milioni. Nel frattempo, però, sempre in provincia di Genova, si sono sviluppati altri roghi. Colpite soprattutto Cicagna. nell'entroterra di Rapallo, e la Val Fontanabuona, per il Levante. Fiamme anche a Mignanego, sul Passo dei Giovi, Masone e Campoligure, nei pressi del Turchino. Nel tardo pomeriggio sono scoppiati piccoli roghi anche nella zona di Mele, presso Voltri e alle spalle di Sori, nel Golfo Paradiso, tra Bogliasco e Recco. Oltre al clima secco e al vento di tramontana i vigili del fuoco e le guardie forestali attribuiscono l'origine del fenomeno anche all'attività incontrollata dei pastori sardi (alcune centinaia), che ormai da un decennio hanno occupato le alture dei centri rivieraschi, stabilendosi in casali diroccati. Durante l'incen dio, i nomadi, fanno scendere i loro greggi di capre e pecore verso il mare e danno talora fuoco ai pascoli che si lasciano alle spalle per arricchirli dì azoto. Dal 20 dicembre a oggi, si sono sviluppati in Liguria 480 roghi, che hanno divorato complessivamente 1800 ettari di territorio prativo e 950 di bosco. Dopo una tregua di pochi giorni, le fiamme sono tornate a divampare in Lombardia. La zona maggiormente colpita è quella di Como, dove pompieri e militari hanno faticato a domare i roghi sulla collina di Moltrasio e sul monte Bisbino. Anche in Veneto si registrano incendi, sia pure di non grande ampiezza. Impegnativa la situazione di Follina, non lontano dalle Prealpi trevigiane: un forte vento ostacola infatti l'opera di spegnimento. «Non preoccupante» è invece definito il quadro a Sant'Ambrogio Valpolicella, nel Veronese. Sta infatti bruciando non un bosco, ma una serie di macchie cespugliose, sui monti che sovrastano la ferrovia del Brennero.

Persone citate: Mele, Veronese