L'Iran favorevole a una proposta Usa Altalena di speranze per gli ostaggi di Ennio Caretto
L'Iran favorevole a una proposta Usa Altalena di speranze per gli ostaggi Febbrile scambio di messaggi attraverso i mediatori algerini L'Iran favorevole a una proposta Usa Altalena di speranze per gli ostaggi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — A dieci giorni dalla scadenza dell'ultimatum posto dal presidente Carter (il 16 gennaio prossimo) l'Iran ha accettato «in linea di principio» le controproposte americane per il rilascio degli ostaggi di Teheran. La notte tra martedì e mercoledì ha inviato a Washington, tramite la delegazione algerina che svolge opera di mediazione, un messaggio con alcune richieste di chiarimento «su punti concreti di carattere finanziario e tecnico*. Per alcune ore, è parso che la lunga crisi (incominciata il 4 novembre del '79) dovesse risolversi da un momento all'altro. Ma le caute dichiarazioni del segretario di Stato Muskie, e quelle ambigue dell'iraniano Nabavi hanno successivamente raffreddato le speranze. Dopo una notte drammatica. l'America ha dovuto rassegnarsi ieri mattina al fatto che «i negoziati non sono ancora conclusi* come ha detto il portavoce della Casa Bianca. Powell. L'ultima schiarita, tuttavia, non sembra effimera come le innumerevoli altre che la hanno preceduta. Muskie stesso ha parlato di «un messaggio serio... che merita un attento esame*. L'evento più importante è l'assenso dato dall'ayatollah Khomeini a Rajai all'accettazione «degli impegni assunti dagli algerini*. Su questa frase, pronunciata alla televisione dal premier iraniano l'altra sera, si hanno pareri contrastanti. Ma è chiaro che le trattative sono entrate nella fase finale. Muskie ha sottolineato che è nell'interesse dell'Iran concludere un accordo prima dell'insediamento di Reagan al governo, il 20 prossimo. «Il presidente designato — ha detto — contempla tra le rane misure anche la proclamazione dello stato di guerra, sia pure senza un intervento militare. L'Iran non lo dimentichi». Quello che potrebbe essere l'ultimo atto del dramma è incominciato nel tardo pomeriggio di martedì. Dopo una visita a Khomeini. Rajai ha annunciato alla televisione iraniana di averne ottenuto dall'ayatollah il beneplacito per «le garanzie* o «la mediazione* dell'Algeria. Il premier ha usato un termine con questo duplice significato, provocando in alcuni l'impressione che Khomeini avesse approvato il rilascio degli ostaggi, in altri che avesse dato il via a negoziati conclusivi. Il dipartimento e la Casa Bianca hanno rifiutato commenti, giustificandosi con la man¬ canza di documenti esplicativi dall'Iran. Il messaggio è arrivato a tarda sera: il suo contenuto è tuttora protetto dal massimo riserbo. La notte, l'equipe negoziale Ennio Caretto (Continua a pagina 2 in ottava colonna)
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