Un ponte girevole sul Magra per far passare 6 dragamine

Un ponte girevole sul Magra per far passare 6 dragamine Un problema che sta suscitando polemiche Un ponte girevole sul Magra per far passare 6 dragamine BOCCA DI MAGRA — Anno nuovo, problema vecchio; è un po' il destino di chi, invece di affrontare decisamente ■le situazioni, preferisce rimandare tutto al giorno dopo. Nel nostro Paese questo modo di agire è diventato ormai una tradizione, come se i nodi non sciolti si liberassero da soli. Il problema in questione, per fortuna non d'importanza nazionale, è quello del ponte girevole alla foce del Magra; si trascina da anni, ma ora è venuto il momento di risolverlo senza più indugi. Il ponte è l'ultimo lungo il corso dei fiume Magra alla foce, nel territorio del comune di Ameglia. A poche centinaia di metri a monte, sorge il cantiere «Intermarine», un'azienda in piena espansione e che sta ultimando la costruzione di sei dragamine ordinati dalla Marina italiana. Le unità sono state allestite secondo una tecnica innovatrice, in monoblocco, che ha già provocato vivaci polemiche tra i progettisti navali. Comunque ormai è stato deciso cosi e bisogna farli uscire dal fiume nel mare aperto. Ma fra il cantiere e il mare c'è di mezzo il ponte, non abbastanza alto da permettere il passaggio dei dragamine. Il cantiere, in un tempo eccezionalmente breve, aveva ottenuto dall'Anas l'autorizzazione ad aprire un'arcata girevole sul ponte; immediata era stata la reazione dei Comuni interessati, Ameglia, Sarzana, Lerici e Arcola, e delle organizzazioni ecologiche. Si sosteneva che l'apertura del ponte avrebbe favorito l'industrializzazione delle rive del Magra e di conseguenza avrebbe provocato il degrado di un ambiente naturale al momento ancora abbastanza sano. La reazione dei Comuni rivieraschi ebbe comunque l'effetto di bloccare il progetto di apertura del ponte. Ma da quest'ultimo episodio è passato più di un anno senza che si sia trovata una soluzione definitiva. Il cantiere «Intermarina» ha fretta, già nel dicembre scorso aveva sollecitato le amministrazioni comunali interessate, sindacati e partiti politici, ad esprimere un parere sulla questione del ponte; ora ritorna alla carica sottolineando l'urgenza di una decisione. I sindacati, ovviamente, insistono sulla necessità di difendere i posti di lavoro dell' «Intermarine» e degli altri cantieri della zona e affermano che non sarà l'apertura di un ponte girevole a compromettere l'ambiente. I Comuni tornano a parlare di un vecchio progetto di piano intercomunale per la salvaguardia della Valle del Magra e in linea di massima sono contrari a un'indiscriminata industrializzazione della zona che ha una vocazione turistica. Le organizzazioni ecologiche non si fidano né dei sindacati, né dei piani intercomunali, sono decise a difendere la salute del Magra e chiedono la creazione di un grande parco naturale prima che, attraverso singole concessioni, l'industria invada le rive del fiume. Come si vede, la situazione è assai complicata e non sarà certo indugiando ancora che la si risolverà. Il sindaco di Ameglia, Ennio Silvestri, ha già lanciato una proposta : «Lo legge sui parchi non offre garanzie — dice —: occorre una legge particolare per il Magra che stabilisca con precisione cosa si può fare e cosa no sul fiume». Il sindacato Uil ha anche proposto di trasferire i cantieri in altra zona, ma il sindaco di Ameglia non crede a questa possibilità. «Una volta aperto il ponte — dice — i cantieri non si muoveranno più. Quindi, se si farà il ponte girevole, ci sia una legge che stabilisca con chiarezza quali sonoi limiti dell'industria». Le organizzazioni ecologiche si sentono impegnate in una battaglia decisiva e Italia Nostra è in prima fila. «Sono anni che ci battiamo per il Magra — dice il presidente della sezione apuo-lunense di Carrara, dott. Luigi Biso —: già ci eravamo schierati contro la Montedison di Massa quando ha scelto la produzione di fertilizzanti, non siamo stati ascoltati e ora si è visto dove si è arrivati. Per il Magra siamo disposti a tutto, se decideranno di aprire un'arcata girevole, ci sdraieremo sul ponte per bloccare i lavori. Quest'angolo sino a pochi anni fa era un paradiso e tutte le popolazioni rivierasche attingevano un po' di vita dal fiume. Se crescerà l'industria sarà la fine per l'interesse di pochi. I Comuni però si stanno schierando con noi». Una soluzione, che tenga conto delle esigenze dell'industria e dell'ambiente naturale, potrebbe essere forse quella indicata dal sindaco di Ameglia; ma la lunga esperienza di leggi fatte e poi violate rende scettici anche i più ottimisti. Bruno Mai-chiaro

Persone citate: Ameglia, Bruno Mai-chiaro, Ennio Silvestri, Lerici, Luigi Biso

Luoghi citati: Ameglia, Arcola, Carrara, Italia, Sarzana