Roma: diciottenne ucciso da un «killer» fascista
Roma: diciottenne ucciso da un «killer» fascista I Nar: «Abbiamo chiuso la bocca a un delatore» Roma: diciottenne ucciso da un «killer» fascista DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Luca Perucci. 18 anni, simpatizzante di destra, è stato ucciso ieri sera a Roma da un killer dei Nuclei armati rivoluzionari, che lo ha atteso sotto casa e gli ha sparato un colpo in fronte. Il ragazzo è morto all'ospedale, dopo due ore di agonia. Alle 18,30 è cominciata la serie delle rivendicazioni: «Qui Nuclei armati rivoluzionari. Abbiamo tappato per sempre la bocca al delatore Luca Perucci». Secondo informazioni raccolte in questura, il giovane in passato avrebbe fatto parte di «Terza posizione», la facciata «legale» dei Nar. Non molto tempo fa Perucci avrebbe compiuto un viaggio a Bologna, perché convocato dai magistrati che indagano sulla strage alla stazione del 2 agosto scorso. Da lui gli inquirenti volevano informazioni sull'organizzazione e gli appartenenti a «Terza posizione» e, in particolare, sul soggiorno romano di Luca De Orazi, il giovane bolognese arrestato il giorno dopo la strage. Di ritorno a Roma, Luca Perucci avrebbe deciso di abbandonare l'organizzazione: da quel momento infatti non si interessò più di politica allontanandosi dai suoi ex compagni. Questi non gli perdonarono la scelta accusandolo di essere un «traditore». Un primo avvertimento arrivò poco dopo: qualcuno appiccò il fuoco nell'abitazione nella quale viveva con la madre, in via Lucrino 45, al quartiere Vescovio. Nessuno però rivendicò l'attentato. Ieri sera, l'agguato mortale in via Lucrino. Luca Perucci è uscito di casa in compagnia di uno zio, Orlando Lolli, di 54 anni. Si sono diretti verso la «500» di quest'ultimo che era parcheggiata nei pressi dell'abitazione. Mentre si avviavano. Perucci è stato avvicinato da un giovane. I due si sono appartati poco lontano, ma fuori dalla visibilità dello zio. Dopo un po', non vedendo tornare il nipote, lo zio è andato a cercarlo e l'ha trovato in terra, fra due automobili. E' stato lo stesso parente a dare l'allarme: Perucci è stato soccorso e portato al Policlinico, da dove, vista la gravità della ferita, è stato trasferito al reparto craniolesi del San Giovanni, dove poche ore dopo è mortoSecondo una prima ricostruzione, il giovane sarebbe stato colpito a bruciapelo: un unico colpo alla fronte sparato presumibilmente con una pistola a tamburo (non sono stati ritrovati bossoli). Dopo l'assassinio, il killer sarebbe fuggito a piedi, scomparendo in una strada laterale, dove forse era atteso da complici in auto o in moto. Di Luca Perucci, in questura, esiste un fascicolo per alcuni reati cemmessi durante la sua attività politica di estrema destra. Nel marzo del 1D79 era stato arrestato in piazza della Balduina per possesso di armi improprie, ma dopo poco venne rilasciato. Non appena si è sparsa la notizia del suo ferimento, un centinaio di giovani, amici di Luca Perucci, si sono radunati sotto l'ospedale San Giovanni, mentre i più intimi e alcuni parenti sono stati convocati in questura per le prime testimonianze. Sin dal primo momento, quando il giovane era ancora in vita, gli inquirenti non hanno avuto dubbi sulle vere intenzioni del killer, che erano quelle di uccidere.
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