Lo squartatore era un uomo cortese

Lo squartatore era un uomo cortese In carcere il mostro dello Yorkshire che ha ucciso 13 donne Lo squartatore era un uomo cortese DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Per tutti gli inglesi c'è oggi una sola e meravigliosa notizia: lo -squartatore» che, in cinque anni, ha ammazzato con orrenda ferocia 13 donne è finalmente dietro le sbarre. Si chiude così un regno del terrore che teneva nella sua morsa le città dello Yorkshire e delle regioni vicine, si dissolve un incubo che tormentava la nazione. Arrestato venerdì sera, l'uomo è stato condotto ieri in tribunale per l'imputazione formale. Si chiama Peter Sutcliffe, ha 35 anni: è un camionista sposato con una maestra. Peter William Sutcliffe è stato incriminato, per ora, di un solo assassinio, l'ultimo della terribile serie, quello di Jacqueline Hill, 20 anni, una graziosa studentessa dell'università di Leeds. Il suo cadavere è stato scoperto il 17 novembre dello scorso anno. La brevissima udienza, pochi minuti, si è svolta nel piccolo tribunale di Dewsbury, tra Bradford e Leeds, circondato da migliaia di persone. Il magistrato non ha autorizzato i cronisti a segnalare altre notizie per non disseminare «pregiudizi» nella mente dei futuri giurati. L'Inghilterra già aveva, negli annali del crimine, uno -squartatore»: quello che, attorno al 1889, trucidò numerose prostitute neWEast End londinese. Questo misterioso •Jack the Ripper» (da to rip, squarciare, fendere, lacerare) non fu mai identificato: e la stessa malvagia fortuna ha assistito per un lustro il suo mostruoso imitatore, lo -Yorkshire Ripper». Oltre 5 mila poliziotti avevano ormai tentato ogni possibile metodo, con una spesa complessiva non inferiore agli otto miliardi dì lire. Venerdì, finalmente, il caso e la prontezza di due agenti hanno ingabbiato il pazzo. Era sera. Il poliziotto Robert Hydes e il sergente Robert Ring perlustravano a pie¬ di una strada di Sheffield, luogo di convegno delle prostitute e dei loro clienti. Hanno visto una macchina, la cui targa ha suscitato i loro sospetti. Mediante la piccola radio che ogni agente ha con sé, hanno verificato il numero con la centrale. Risposta: la targa non apparteneva a quella vettura. Nell'auto c'erano un uomo e una donna. L'uomo, interrogato, s'innervosiva, simpauriva. I poliziotti hanno condotto la coppia al comando. Nelle ore successive, la maschera è caduta. L'uomo era il ripper. Il primo delitto risale al 30 ottobre 75. Poi, le date di sangue si accumulano, agghiaccianti: 20 novembre '75, 21 gennaio '76, 6 febbraio '77, 24 aprile '77, 26 giugno '77,10 ottobre '77, 21 gennaio '78, 31 gennaio '78, 16 maggio '78, 5 aprile '79, 3 settembre '79, 17 novembre '80. Le prime nove vittime erano meretrici: ma le altre erano ragazze per bene, le ultime due studentesse uni¬ versitarie. Il panico soffocava la regione. Da molti mesi, più nessuna donna osava uscire sola Sono delitti che non possono essere descritti in tutti i particolari, sono troppo raccapriccianti. L'assassino colpiva la donna alla testa con un martello, poi infieriva sul suo cadavere con efferatezza selvaggia e morbosa. Di Peter Sutcliffe non abbiamo che una fugace immagine, colta da un giornale, quella di un uomo robusto e barbuto. Guadagnava 7 mila sterline l'anno (oltre 15 milioni di lire), viveva in una casa di Bradford con la moglie Sonya. Non lia figli. I vicini lo descrivono come un individuo «chiuso, taciturno, ma serio e cortese». La polizia lo aveva già interrogato due volte in passato, alcuni indizi avevano attratto su di lui i sospetti degli investigatori. Ma i sospetti si erano dissolti dinanzi alla mancanza di prove e alle sue spiegazioni. Mario Cùiello

Persone citate: Di Peter Sutcliffe, Jacqueline Hill, Mario Cùiello, Peter Sutcliffe, Peter William Sutcliffe, Robert Ring

Luoghi citati: Bradford, Inghilterra, Londra