Droga e delinquenza minorile hanno superato il terrorismo di Claudio Giacchino

Droga e delinquenza minorile hanno superato il terrorismo Bilancio di un anno nella relazione del Procuratore generale Droga e delinquenza minorile hanno superato il terrorismo Nella nostra regione, rispetto al '79, gli episodi di eversione sono diminuiti - Ma è l'unico dato positivo - Tutti gli altri reati sono in aumento; il problema dei tossicomani sempre più grave, i mali della giustizia non accennano a migliorare La mala pianta del terrorismo ha dato meno frutti. Nel campo della criminalità è questo l'unico raffronto positivo tra l'anno che si è appena chiuso ed il '79. Perii resto, invece, i paragoni non sono confortanti, il quadro della delinquenza in città e regione si è ancora, seppur lievemente, arricchito di colori bui. Leggero l'incremento degli omicidi, sensibile quello dei sequestri di persona. Fallimentare il bilancio per quanto concerne la droga, preoccupante l'aumento dei reati compiuti da minorenni. Croniche le disfunzioni della giustizia (accumulo di processi in attesa di essere celebrati, organici sempre inadeguati). Sempre più problematico il conflitto tra segreto istruttorio e diritto d'informazione. Questi i punti salienti della relazione scritta dal procuratore generale della Repubblica Mario Bongioannini per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 1981. Relazione che avrebbe dovuto essere letta giovedì 8 gennaio, nel corso della tradizionale cerimonia ufficiale alla presenza di magistrati ed autorità politiche. Invece, per ordine del Consiglio superiore della magistratura, la consueta parata di toghe, ermellini e tocchi non ci sarà. Le difficili contin genze (terremoto, rapimento del giudice Giovanni D'Urso, il vento di crisi e protesta che agita la magistratura) hanno, per la prima volta in 30 anni indotto ad accantonare una manifestazione che già negli ultimi tempi era stata vivacemente contestata. Il procuratore generale si limiterà ad inviare al Consiglio superiore il suo rapporto sullo stato della giustizia in Piemonte Terrorismo — Registrato il netto calo di imprese criminose messe a segno dall'eversione (anche se ciò non deve favorire il facile ottimismo che i terroristi siano ormai sconfitti) Bongioannini osserva che dopo i successi collezionati dalle forze dell'ordine, l'alleanza tra criminalità comu ne e terrorismo politico si è fatta più stretta. «17. ricorso — scrive il procu ratore generale — della lotta armata ad elementi dichiaratamente asociali è indice di un affievolirsi delle correnti ideologiche che ressero le prime azioni eversive... Non è da escludere che alla trasformazione del delinquente comune in politico, faccia ben presto seguito quella di quest'ultimo in delinquente comune: il che segnerà la definitiva squalificazione ideologica del terrori smoinquanto tale». Droga — Il capitolo forse più «nero, della relazione di Bongioannini. Il procuratore generale afferma: « Lodevole l'intento della legge 685 di sottrarre il tossicodipendente ai rigori della legge penale, considerandolo più un ammalato che un fuorilegge». Nella pratica, però, quella che è stata definita «liberalizzazione del possesso di modiche quantità di droga per uso proprio sembra aver contribuito a propangandare tra i giovani gli stupefacenti». I procedimenti per droga sono passati, nel primo semestre dell'anno, rispetto allo stesso periodo del '79, da 401 a 568. Bongioannini segnala l'impossibilità del tribunale di rendere operanti i provvedimenti terapeutici in aiuto del tossicomane e sostiene: 'Occorre una legislazione più agile e, soprattutto, più numeroso personale specializzato per curare individualmente i drogati». Criminalità comune — Due gli episodi più clamorosi (assassinio di tre carabinieri su una corriera, rapina di 600 milioni alla Fiat Rivalta). Gli omicidi sono stati 69, l'anno prima erano stati 62. Ventun rapimenti, un terzo in più di due anni fa. Diminuite leggermente le estorsioni e le rapine, 845 contro le 956 del '79. Minorenni — Nel registro generale degli affari penali sono stati iscritti ben 2892 procedimenti contro i 2431 del '79. «La delinquenza minorile cresce gradatamente — osserva il procuratore Bongioannini —. Un discorso particolare va fatto per i nomadi: in un anno ben 326 sono stati denunciati per furto in alloggi. Sarebbe indispensabile applicare più severamente il divieto di ingresso in Italia ai minori non iscrìtti sul passaporto dei genitori». Tra le cause: disoccupazione giovanile, incapacità della scuola di aprire sbocchi professionali ; crisi della famiglia; droga. Mali della giustizia Per superare la lentezza della giustizia Bongioannini propone: «Depenalizzare gli illeciti meno allarmanti e ampliare le competenze del pretore. Allargare il numero dei casi in cui procedere su querela di parte e non d'ufficio. Non aumentare i compiti del magistrato penale ma risanare invece gli istituti tradizionali e potenziarli. Ad esempio, in materia di evasione fiscale e valutaria, se è opportuno criminalizzare gli episodi più gravi, sarebbe preferibile mantenere nell'ambito delle sanzioni amministrative le altre inadempienze». Claudio Giacchino

Persone citate: Bongioannini, Giovanni D'urso, Mario Bongioannini

Luoghi citati: Italia, Mali, Piemonte