Anche gli antiparassitari hanno nuove generazioni

Anche gli antiparassitari hanno nuove generazioni Anche gli antiparassitari hanno nuove generazioni La necessità di difendere le colture agricole dai fattori avversi risale ai primi tentativi dell'uomo di coltivare le piante, sia annuali che arboree, per assicurarsi il soddisfacimento delle esigenze alimentari. Secoli fa, ritenendo gli agricoltori primitivi che i guai delle loro colture fossero legati a volontà soprannaturali, diedero vita a riti di vario ordine, quali scongiuri e sacrifici di animali; le prime cure con sostanze capaci di porre rimedio a processi morbosi in atto nelle colture per combattere i nemici animali e vegetali delle piante coltivate risalgono a solo duecento anni fa. I primi prodotti ai quali l'agricoltore fece ricorso sono la calce e lo zolfo; poi si impiegarono i sali minerali semplici quali solfato di rame e di ferro per arrivare poi all'impiego di estratti vegetali (legno quassio e tabacco), di parti di piante polverizzate (piretro) e di altri prodotti ancora che, nel loro insieme, possono essere definiti gli «antiparassitari della prima generazione». Tra la fine del secolo scorso e gli inizi di quello che viviamo, la filopatologia ha assunto un rapido sviluppo, al punto di divenire una scienza a sé (la fitoiatria), con branche di specializzazione per lo studio e l'approfondimento delle alterazioni dovute a funghi, virus, insetti, acari e malerbe e per la messa a punto delle tecniche di intervento. La svolta decisiva si è avuta dopo l'ultima guerra, quando il progresso della chimica e della meccanica hanno messo a disposizione degli agricoltori una vasta gamma di prodotti di sintesi capaci di risolvere in modo efficace i vari problemi di difesa delle colture e un'altrettanto vasta gamma di macchine per la loro distribuzione. Nascono così gli «antiparassitari della seconda generazione», meglio conosciuti come fitofarmaci o pesticidi. Si tratta di prodotti frutto di un numero elevato di sostanze di tipo diverso che, in base alla loro azione specifica, vengono classificati in anticrittogamici 0 fungicidi se agiscono contro le crittogame o 1 funghi, insetticidi se contro gli insetti, acaricidi se contro acari o ragnetti, nematocidi se contro i nematodi o le anguillule, erbicidi se contro le erbe infestanti, limacidi se contro le lumache e rodenticidi se contro i roditori. Sono tutti prodotti in grado di combattere efficacemente i molti nemici delle colture agrarie che, se impiegati correttamente, non rappresentano pericolo né per l'uomo, né per l'ambiente. Del resto, senza questi prodotti l'agricoltura non potrebbe sopravvivere, nel senso che il produttore di derrate agricole non potrebbe senza, il loro ausilio, impostare su basi economiche il proprio bilancio. Ma determinante è, come si è detto, l'impiego corretto di questi prodotti ai quali si deve quanto meno il merito di salvare i due terzi dell'intera produzione agricola mondiale. Infatti, la rimanente parte di derrate alimentari è ogni anno preda di topi e di altri parassiti. b. p.