Allarme della Fao: carestie

Allarme della Fao: carestie PESSIMISTICHE PREYISIONI, MENTRE L'EUROPA AGRICOLA CERCA UN NUOVO ASSETTO Allarme della Fao: carestie Il direttore dell'Organizzazione mondiale per l'alimentazione annuncia che il raccolto di cereali sarà inferiore di nove milioni di tonnellate a quello del '79 - Appello ai Paesi ricchi e agli agricoltori perché producano di più VIENNA — .Alla fine di quest'anno potremmo trovarci di fronte a una crisi alimentare di gravissime proporsionU. Non è una previsione da sottovalutare, poiché è fatta dal direttore generale della Fao (Organizzazione mondiale per l'agricoltura e l'alimentazione), Edouard Saouma. Il principale motivo di allarme, secondo Saouma, è la minor produzione di cereali, cui seguiranno la diminuzione delle riserve e il continuo aumento della domanda dei Paesi importatori. Le previsioni sulla produzione mondiale di cereali per il 1980-81 indicano un probabile calo di due milioni di tonnellate rispetto alle previsioni dei mesi scorsi e di nove milioni di tonnellate rispetto al raccolto del 1979, che era già stato inferiore alla media. Nonostante il raccolto di riso sia risultato favorevole, la domanda di parecchi Paesi in via di sviluppo è molto aumentata. Anche per questo motivo, gli scambi commerciali nel settore cerealicolo dovrebbero raggiungere nel 1980- 81 la cifra record di 199 milioni di tonnellate (4 milioni di tonnellate in più rispetto al 1979). Gettando uno sguardo un po' più in là, cioè alla stagione 1981- 82, il direttore della Fao ha motivi di essere ancor più allarmato. Secondo le previsioni elaborate dal sistema di pre-allarme della Fao, la produzione di cereali nell'81-82 scenderà a 1418 milioni di tonnellate, con una diminuzione di 6 milioni di tonnellate sulla stagione precedente, per le sfavorevoli condizioni meteorologiche che hanno colpito contemporaneamente alcune importanti zone produttive. Per la prima volta negli ultimi vent'anni, la produzione globale di cereali dovrebbe quindi diminuire per il secondo anno consecutivo, e la produzione non sarà sufficiente a colmare la domanda, provocando un ulteriore ricorso alle riserve. Comunque, anche se le forniture quest'anno dovessero essere sufficienti a coprire la richiesta globale —cosa di cui si dubita molto — seri problemi potrebbero sorgere per i Paesi a basso reddito. Infatti, alla Fao osservano che, mal- grado il livello produttivo sia stato soddisfacente in Estremo Oriente — dove i monsoni sono stati favorevoli — i Paesi in via di sviluppo dovranno aumentare le importazioni, mentre i prezzi e i costi di trasporto continueranno a crescere. (Dall'inizio della stagione, il prezzo di esportazione del frumento è cresciuto del 25 per cento, mentre i costi di trasporto hanno subito una lievitazione del 25-30 per cento). Secondo il rapporto mensile della Fao «Prospettive alimentari», sul piano distribu¬ tivo i Paesi esportatori di cereali dovrebbero essere in grado di far fronte al volume record di scambi previsto per 1*80-81. Secondo le previsioni, il livello delle rimanenze — in grado di soddisfare soltanto il 13,5 per cento dei consumi mondiali — dovrebbe scendere a 200 milioni di tonnellate entro la fine della stagione 1980-81, con un calo del 17 per cento rispetto al livello di apertura. E' una flessione uguale a quella avvenuta in occasione della crisi alimentare mondiale all'inizio dello scorso decennio. Non troppo bene neanche con i prodotti lattieri. Lo scorso anno ne sono stati consumati più di quanti se ne siano prodotti, soprattutto nei Paesi sviluppati, mentre la domanda di formaggio è aumentata praticamente in tutto il mondo. (La produzione mondiale di latte nell'80 è stata di 465 milioni di tonnellate — con un incremento di 4 milioni di tonnellate rispetto al '79 — di cui 360,8 milioni prodotti nei Paesi sviluppati. Saouma, di fronte a questa grave crisi potenziale, lancia due appelli. Uno ai Paesi donatori perché adottino provvedimenti straordinari al fine di preservare gli attuali livelli di aiuti alimentari in vista del periodo difficile che ci attende. «Questa volta — ha detto il direttore generale della Fao —il traguardo annuale di dieci milioni di tonnellate, che del resto non è mai stato rispettato da quando fu fissato nel 1974 — non solo dovrà essere raggiunto, ma superato». L'altro appello, Saouma l'ha lanciato agli agricoltori: •Aumentate i raccoltU. «Il livello produttivo nell'81 sarà comunque critico — ha concluso Saouma — e per questo mi rivolgo agli agricoltori di tutto il mondo, affinché incrementino al massimo le piantagioni: se così faranno e se le condizioni del tempo saranno favorevoli, la stretta potrà allentarsi Altrimenti alla fine di quest'anno ci troveremo forse dì fronte a una crisi alimentare mondiale di gravissime proporzioni». Livio Burato i più poveri meno proteine (Suddivisione delle proteine nell'alimentazione, in grammi, per persona il giorno, media 1975-77)

Persone citate: Edouard Saouma, Livio Burato

Luoghi citati: Estremo Oriente, Europa Agricola, Vienna