L'industria del tempo che farà

L'industria del tempo che farà L'uso dei satelliti artificiali per le previsioni meteorologiche L'industria del tempo che farà Pioggia o sole, freddo o caldo, possono determinare la fortuna o il disastro di un'industria - Una società francese offre previsioni a lunga scadenza basate su un nuovo sistema L'inverno appena iniziato sarà dolce fino a metà gennaio poi rigido, ma non troppo Da qualche settimana il termometro a Montreal, nel Canada meridionale, è fermo sui ventiquattro sotto zero, e il San Lorenzo è debitamente ghiacciato. A New York (Manhattan è alla latitudine di Napoli) la colonnina di mercurio staziona sui meno dieci - meno cinque. A Mosca, invece, non c'è nemmeno la neve, quest'inverno, piove, fa quasi caldo. E in Italia? Anche da noi. almeno nell'angolo nord-occidentale della penisola, tra le Alpi (effetto Foehn) e l'Appennino ligure-piemontese, è più di un mese che abbiamo un tempo assolutamente anomalo, senza quasi nubi e precipitazioni. Che ci sia un rapporto fra questo clima fuori ordinanza e i terremoti? Molti pensano di si, gli scienziati si arrabbiano soltanto a sentire enunciare l'ipotesi, ma nessuno — credo lo si debba confessare —ne sa molto. Quanto alle previsioni meteorologiche, l'arte di prevedere il tempo che farà, abbiamo fatto progressi, cereamente, i satelliti artificiali, dalla serie Tiros alla Nimbus. ormai ci danno lo «stato del <;ielo», nubi, pressioni, correnti e cosi via, a qualsiasi istante, per tutto il pianeta. E quindi, poiché le perturbazioni hanno l'abitudine di spostarsi più 0 meno lentamente da ovest verso est, se c'è un area depressionaria (brutto tempo) sull'Atlatico, si può prevedere che il giorno dopo quella depressione sarà sull'Europa. Salvo, beninteso, che intervenga un fatto nuovo, come spesso avviene in realtà. Cosi dobbiamo limitarci alle previsioni che non vadano al di là delle 24-48 ore. L'ambizione di portare le previsioni a dieci giorni si è dimostrata illusoria. Non parliamo poi di gettare lo sguardo a più lunga scadenza. Nulla da fare. L'estate prossima, qui da noi, sarà caldissima, lunga e secca o breve e piena di temporali? Bravo chi l'indovina. D'altra parte è difficile rassegnarsi a non fare previsioni a lungo termine. L'importanza del clima sulla vita dell'uomo (e sull'economia, soprattutto) è evidente. Troppa pioggia o troppa neve significano corsi d'acqua in piena, disponibilità di energia idroelettrica e possibilità di alluvioni, peronospora nei vigneti e persino, per citare grandi e piccoli effetti, un boom nella vendita degli ombrelli o degli impermeabili. I grandi freddi significano consumo superiore di energia, rialzo dei prezzi degli ortofrutticoli invernali: 1 grandi caldi vogliono dire siccità, richiesta anormale di bevande, di occhiali da sole, ecc. Senza parlare del turismo, estivo o invernale, che risente in misura preponderante dell'andamento climatico. E' chiaro che. alle grandi industrie come agli agricoltori, piacerebbe molto conoscere in anticipo il tempo che farà, e pianificare, di conseguenza, la propria produzione. Ecco perché ha suscitato interesse l'iniziativa sorta in Francia da parte di una ditta, dall'ambizioso nominativo di Società per lo studio dei feno¬ meni scientifici applicati alla geofisica (Sepsag) per ovviare a questa carenza. La società si ispira ad una nuova tecnica basata sull'astronomia e l'astrofisica, particolarmente sullo studio del moto reciproco Terra-Luna-Sole e il riscontro delle «anomalie stagionali» con un più ampio ciclo trentennale. La maggior parte dei meteorologi ufficiali non si interessano della Luna. I contadini invece si (siamo avanti o indietro di Luna). «In Cina —dicono i dirigenti della Sepsag — nessun chirurgo osa operare se la Luna non è in buona posizione. E probabilmente hanno ragione». Ecco le previsioni generali per la Francia, per i due prossimi mesi, cosi come pubblicate dalla stampa d'informazione d'oltr'Alpe: certuni hanno detto che l'inverno 1980-81 sarà «l'inverno del secolo». No. risponde la Sepsag, si avrà un tempo relativamente dolce con umidità maggiore della media fino a metà gennaio. Poi seguirà un periodo di freddo più intenso, ma non eccezionale, della durata di circa tre settimane, a causa dei regimi dominanti da nordovest, da nord e da nordest. Staremo a vedere. Umberto Oddone

Persone citate: Pioggia, Umberto Oddone