La Stampa - Consultazione Archivio

«L'incendio alla Scala può essere doloso» dice il Sovrintendente «L'incendio alla Scala può essere doloso» dice il Sovrintendente DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — Potrebbe essere stata dolosa la causa dell'incendio divampato, giovedì scorso, alla Scala? A quest'ipotesi è giunto il sovrintendente. Carlo Maria Badini. che ha presentato un esposto alla questura di Milano. «Dobbiamo dunque confermarvi le nostre perplessità circa le cause dell'evento — scrive tra l'altro il sovrintendente — e in questa situazione non possiamo oggettivamente escludere che l'incendio abbia avuto origine da un comportamento colposo o doloso di persona a noi ignota». «Le stesse fotografie dei luoghi scattate poco dopo lo spegnimento delle fiamme avvalorano le perplessità — dice Badini — perché sembra dalle stesse che vi sia traccia di una pluralità di focolai indipendenti l'uno dall'altro». Dopo avere precisato che «nonostante gli accertamenti fin qui svolti non abbiano potuto individuare una plausibile causa dell'incendio» Ba- dini aggiunge di ritenere «poco verosimile» l'ipotesi di un corto circuito, o di un'altra causa collegata agli impianti elettrici «dato che questi impianti non presentano tracce o segni che giustifichino tale ipotesi». «Parimenti non persuasiva» continua il sovrintendente «ci sembra l'ipotesi di un mozzicone di sigaretta incautamente gettato sul pavimento, data la scarsa infiammabilità dei materiali in opera nei luoghi interessati». L'esposto è depositato al primo distretto di polizia, in piazza San Sepolcro 2. L'incendio è divampato la sera del 1" gennaio. Nel teatro, deserto, c'erano di guardia solo due pompieri, che immediatamente se ne sono accorti e hanno cominciato a spegnerlo. I danni al teatro sono stati valutati in 50 milioni. Fin dal giorno successivo è andato in scena Romeo e Giulietta, in programma la sera del 2, con Carla Fracci e Rudolf Nureiev.