Sciopero in un cantiere tedesco: vogliono costruire due sommergibili per Pinochet di Tito Sansa

Sciopero in un cantiere tedesco: vogliono costruire due sommergibili per Pinochet Gli operai contro l'annullamento «politico» della commessa Sciopero in un cantiere tedesco: vogliono costruire due sommergibili per Pinochet DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — La costruzione di due sommergibili destinati alla Marina militare del Cile ha indotto un migliaio di operai dei più grandi cantieri navali aella Germania Federale, gli Howaldtswerke di Kiel. a organizzare uno sciopero spontaneo di protesta e la commissione interna della fabbrica a inviare un telegramma con una sorta di ultimatum al cancelliere Helmut Schmidt. Ma non è — come si potrebbe supporre — che i lavoratori della città baltica siano indignati perché due U-Boote da 1000 tonnellate verranno forniti alla dittattura militare di Pinochet. che anche in Germania è simbolo di oppressione e di tortura. Al contrario: i lavoratori e la commissione dei cantieri protestano contro i piani di annullamento della lucrativa commessa (circa 140 miliardi di lire italiane), temono per i propri posti di lavoro nei prossimi 18 mesi e chiedono al governo che le due navi da guerra vengano costruite. Gli operai che protestano sono in buona compagnia. A metà de! giugno scorso il Consiglio di sicurezza del governo di Bonn, formato dal cancelliere Schmidt e dai ministri della Difesa Apel. degli Esteri Genscher. dell'Economia Lambsdorff e delle Finanze Matthoefer diede il proprio benestare al contratto con la dittatura di Pinochet. Soltanto Matthoefer si rifiutò di fornire armi a «quella banda di assassini» e votò contro. E in ottobre, a Kiel. cominciò la costruzione dei due U-Boote. benché l'autorizzazione scritta non fosse ancora stata data. Pochi giorni prima di Natale, quando un deputato curioso scopri la vera destinazione degli U-Boote (tenuta nascosta tanto al gruppo parlamentare socialdemocratico quanto agli esperti militari del partito) un'ondata di indignazione si sollevò contro il Cancelliere, accusato di «doppiezza morale» perché predica per il rispetto dei diritti dell'uomo e nello stesso tempo fornisce armi a un Paese che li disprezza e che per giunta è coinvolto in un conflitto navale con l'Argentina. Il Cancelliere ha replicato duro, ricordando che «con la Bibbia in mano non si fa politica». Si sono costitute due fazioni: a favore dei sommergibili per Pinochet sono Schmidt e la maggior parte dei suoi ministri, i datori di lavoro, le grandi banche (che hanno fornito al Cile un credito non vincolato per 50 miliardi di lire) e i lavoratori dei cantieri. Contro gli U-Boote al governo di Santiago sono il sindacato IG-Metall (quello al quale sono iscritti gli scioperanti di Kiel), il gruppo parlamentare socialdemocratico e una parte della stampa indipendente. In questi giorni quanc j in Germania si litiga perfino sugli onori funebri da rendere allo stratega degli U-Boote. il Grand'ammiraglio Karl Doenitz morto la settimana scorsa, i sommergibili sono tema numero uno delle dispute politiche. E' stato accertato che Bonn ha venduto e vende armi modernissime. " perfino missili per centinaia di miliardi in tutte le zone critiche del mondo. La lista è lunga: Indonesia. Iran. Argentina. Perù. Sudafrica. India, forse anche Libia, oltre che Danimarca e Norvegia, alleate nella Nato. L'industria bellica tedesca (che dà lavoro a 44 mila persone) è di nuovo apprezzata in tutto il mondo. Bonn «se ne infischia della solidarietà con gli oppressi», e vende a chi paga: «da quando l'economia è diventata religione di Stato, scrive lo Spiegel. Tito Sansa

Persone citate: Apel, Helmut Schmidt, Karl Doenitz, Pinochet, Schmidt