Questa la votazione dei cinquanta esperti

Questa la votazione dei cinquanta esperti Questa la votazione dei cinquanta esperti Vittorio Adorni —Ex campione mondiale di ciclismo Maurizio Damilano «perché il suo è uno sport duro e spesso anche povero. I marciatori fanno una fatica quasi goffa, ma anche mistica, inconcepibile per molti di noi: i Giacomo Agostini —Ex campione mondiale di motociclismo Pierpaolo Bianchi, «con fa premessa che non mi piace fare del campanilismo: se non avesse già vinto questo referendum l'anno scorso, avrei votato senz'altro Pietro Mennea. Ma vorrei che un piccolo riconoscimento, anche un voto solo, il mio, andasse a Pierpaolo Bianchi che ha saputo, superando enormi difficolta, da autentico campione, rivincere il titolo mondiale di motociclismo nella classe 125». Italo Allodi — Direttore generale settore tecnico Pedercalcio Maurizio Damilano «che nella marcia ha sistemato bene, accanto alle doti di umiltà, il sacrificio, il verbo nuovo dell'applicazione scientifica, della ricerca condotta ad alti livelli sulla fisiologia dell'atleta». ■ Bruno Arcari —Ex campione mondiale di pugilato Patrizio Oliva «il quale a Mosca si è affermato in un difficilissimo torneo olimpico, "distruggendo" lo scandaloso verdetto che lo aveva privato del titolo europeo. Ritengo Oliva elemento di grande classe, soltanto bisognoso di fare un po' di esperienza». i Franco Arese —Ex campione europeo di atletica leggera Maurizio Damilano «perché è riuscito in uno sport difficile e oscuro e perché, avendo praticato il mezzofondo, posso afferrare il suo impegno e i suoi sacrifici in modo particolare». Gino Bar tali —Ex campione di ciclismo Vladimiro Panizza, «perché all'età di trentacinque anni pedala ancora benissimo, è il miglior ciclista italiano al Giro d'Italia e mi fa pensare che alla sua età i vari Moser, Saronni e Baronchelli saranno abbondantemente in pensione». Pier Cesare Baretti — Direttore di Tuttosport Maurizio Damilano, «il quale ha mandato un messaggio di speranza agli italiani di buona volontà, dimostrando che anche nel Paese dell'assenteismo, della pigrizia, degli sportivi seduti, c'è chi può fare molta strada se sa camminare con il necessario coraggio». Enzo Bearzot —Ct della Nazionale di calcio Maurizio Damilano, «perché è un grande atleta, vittorioso in una difficile Olimpiade. Io mi intendo un po' di sacrificio, di passione, e garantisco che Damilano nell'impresa di Mosca ha messoproprio questi importanti ingredienti». Livio Semiti —Ex campione olimpico di atletica leggera Maurizio Damilano, «che meglio rappresenta gli ideali di sport, con naturalezza, semplicità, antidivismo ed estrema onestà verso se stesso e verso gli altri». Beppe Berti —Capo servizi sportivi del Tg 2 Patrizio Oliva, «capace di ridarci dopo tanto tempo una medaglia d'oro nel pugilato, cioè in uno sport individuale e spettacolare, e confortandoci per il futuro, specie in un'annata di grosso calo dei valori professionistici». Aldo Biscardl —Capo servizi sportivi del Tg 3 Maurizio Damilano, «protagonista di una gara straordinaria, ad altissimo livello, nella giornata di apertura di una grande Olimpiade di atletica, e vittorioso in una specialità tìpicamente nostra, da sempre». Giampiero Boniperti —Presidente della Juventus Maurizio Damilano, «per la semplice ragione che è riuscito ad arrivare all'autentico trionfo restando al tempo stesso umile, eguale al se stesso di Scarnafigi anche nei fasti di Mosca. Damilano, inoltre, è uno che non ha paura dell'umiltà come, della gloria». Umberto Branchini —Procuratore di pugilato Maurizio Damilano, «per tutte le ragioni che tutti conoscono o almeno riconoscono; e poi perché mi è parso, a livello di video ma credo anche di vita, campione estremamente simpatico». Novella Calligaris—Ex campionessa mondiale di nuoto Le otto medaglie d'oro olimpiche, «dal momento che non riesco proprio, avendo gareggiato all'Olimpiade e conoscendo la straordinaria importanza di quell'evento, a collocare in fila, uno prima uno dopo, chi ha vinto ai Giochi». Franco Carraro — Presidente del Coni Le otto medaglie d'oro olimpiche, «perché mi riesce impossibile differenziare imeriti fra chi ha dato all'Italia una medaglia d'oro ai Giochi di Mosca. E' stato tutto così bello, così giusto, così chiaro a quei Giochi, che davvero voto tutti, e tutti insieme». Zeno Colò — Ex campione olimpico di sci alpino Maurizio Damilano, «la cui impresa è stata davvero colossale, così impegnativa dal punto di vista atletico, così importante dal punto di vista tecnico, così significativa dal punto di vista morale». Gianni De Felice — Vicedirettore de «La Gazzetta dello Sport» Edoardo Austoni. «Non essendo possibile votare per Pietro Mennea o per Sara Simeoni, considero migliore atleta italiano dell'anno il velista Edoardo Austoni, settimo assoluto (secondo nei monoscafi) nella regata transatlantica in solitario Ostar. Premio l'impresa di Austoni per tre aspetti: 1) tecnico: nessun italiano aveva mai raggiunto un simile risultato nella più famosa competizione velistica del mondo; 2) agonistico: fratturatosi due dita durante una tempesta, Austoni si è ingessato da solo ed ha resistito alla tentazione di ritirarsi, proseguendo la regata nonostante le comprensibili difficoltà di manovra; 3) morale: Austoni, medico urologo a Milano, si è battuto da dilettante puro contro i grandi "professionisti" dello yachting, sacrificando ferie e soldi». Nino Defilippis — Ex campione di ciclismo Maurizio Damilano, «per motivi persino ovvii, però validissimi, che si chiamano modestia, valore, serietà, tenacia, simpatia ecc. ecc.». Bubi Dennerlein — Allenatore della Nazionale di nuoto Maurizio Damilano, «il quale si è permesso di vincere a sorpresa in un'Olimpiade dei grandi totem adorati dalle folle, portando avanti legittimamente il proprio personaggio, impastato bene come pochi altri, nel mondo de lo sport». Klaus Dibiasi —Ex campione olimpico di tuffi Maurizio Damilano, «un nome nuovo in uno sport che, per come si è riproposto, per i valori anche scientifici che ha messo avanti deve essere considerato, nel nostro panorama, nuovo anch'esso». Giacinto Pacchetti —Ex capitano della Nazionale di calcio Maurizio Damilano, «visto che da un po'di anni non si vincevapiù nella marcia, una disciplina colpevolmente non molto sentita dalle nostre parti. Mi sembra di dare, col mio voto, qualcosa che Damilano merita, di colmare una mia lacuna». Artemio Franchi — Presidente dell'Uefa. Maurizio Damilano «perché, al di là del valore dei risultati dei campioni guida, è giusto e fa piacere premiare con un riconoscimento speciale chi sa applicarsi allo sport con la massima umiltà». Sandro Gamba — Allenatore delia Nazionale di basket Dino Meneghin, «e non è un giudizio di parte. Ha avuto una stagione a lungo sfortunata e deludente, pochi avrebbero scommesso su di lui: invece ha saputo essere grande nel momento più importante, a Mosca, guidando — da capitano e leader — la Nazionale all'argento olimpico e meritandosi il titolo dimiglior cestista d'Europa da parte di una giuria quasi interamente composta da stranieri». Fausto Cardini — Ex campione di tennis Maurizio Damilano, «perché in una specialità prettamente olimpica, diciamo pure una specialità antica, si è affermato con il vigore, la freschezza dell'atleta nuovo, della rivelazione». Felice Gimondi —Ex campione mondiale di ciclismo Maurizio Damilano, «visto che Oliva ha debuttato così così fra i professionisti; la marcia poi si avvicina molto al cicli¬ smo, come proposte ed anzi imposizioni di fatiche speciali, umili, poco reclamizzate». Concetto Lo Bello — Ex arbitro di calcio Maurizio Damilano, «che mi sta benissimo; ha dimostrato impegno, intelligenza, spirito di sacrificio, arrivando a enormi risultati nonostante l'inadeguata considerazione che lo accompagnava ai Giochi, e sorprendendo tecnici, critici e persino estimatori». Fiorenzo Magni —Ex campione di ciclismo Maurizio Damilano, «visto anche che la marcia mi piace proprio tanto, essendo sport che contiene aspetti tecnici e performances fisiche notevoli. Gioca anche un principio affettivo: Damilano così bravo e modesto mi ricorda i ciclisti, e poi lui è grosso tifoso della bicicletta». Edoardo Mangiarotti —Ex campione olimpico di scherma Maurizio Damilano, «vittorioso in una gara che rispecchia le nostre belle tradizioni nella marcia. Per noi che eravamo a Mosca, che però seguivamo così così la sua gara, la sua apparizione nello stadio Lenin ha significato emozione profonda, indimenticabile». Sandro Mazzola —Consigliere delegato dell'Inter Maurizio Damilano, «però dopo averlo preferito con una certa fatica a Vladimiro Panizza, per me atleta di grosse virtù emblematiche. Diciamo che votando Damilano mi sono ricordato di essere piemontese anch'io, come lui..». i Luca Montezemolo — Presidente Sisport Fiat Maurizio Damilano «perché ha saputo nel silenzio più totale, senza il minimo clamore pubblicitario, prepararsi in umiltà e Con molti sacrifici in una specialità massacrante, sorprendendo tutti, ma non chi conosceva il suo impegno e la sua determinazione». r Eugenio Monti — Ex campione olimpico di bob Maurizio Damilano, «per tante ragioni che altri, più a contatto di me con le vicende e le figure dello sport, possono spiegare, intanto che io le sento, le vivo; e poi anche perché mi è parso, alla televisione, un tipo straordinariamente simpatico,, i Primo Nebiolo — Presidente della Fidai Maurizio Damilano, «per la sua vittoria in una disciplina prestigiosa e naturale, venuta inoltre nel momento più importante. Inoltre è l'espressione di un modo giusto di intendere lo sport. L'oro olimpico è stato il suo primo, grande riconoscimento,,. Franco Nones — Ex campione olimpico di sci di fondo Maurizio Damilano. «campione-simbolo, atleta di uno sport troppo dimenticato, capace di darci una medaglia a sorpresa, un regalo enorme, che dobbiamo sforzarci di meritare, magari cominciando con questa votazione», Giorgio Oberwèger —Ex campione di atletica leggera Maurizio Damilano, «per la sua grande impresa olimpica, per il suo rispetto della marcia tradizionale. Da vecchio presidente di giurie olimpiche voglio anche ricordare il giudice che a Mosca ha dato a Maurizio la possibilità, giusta, di vincere,,. Eddy Ottoz —Ex campione europeo di atletica leggera Maurizio Damilano, «perché sì. Voglio dire che ci sono voti automatici come imposti da un afflato generale, e Damilano appunto è uno di quegli atleti,rari, che calamitano tutte le simpatie», Carlo Parola — Ex nazionale di calcio Maurizio Damilano: «Mi pare che fornisca una immagine completa, bella, serena dello sportivo, anzi del campione, sia con la sua impresa di Mosca che con la presentezìone del suo personaggio diventato famoso». Orfeo Pianelii — Presidente del Torino Maurizio Damilano, «e lo dice uno che se ne intende di gente die sa faticare, che sa fare la sua strada nella vita, marciando contro le difficoltà. Mi fa piacere dire che la sua vittoria mi ha autenticamente commosso». Nicola Pietrangeli — Ex campione di tennis Maurizio Damilano, «che è gagliardo, e inoltre è uno di cui si può essere certi che. almeno al nqvantacinque per cento, è puro. Può andare a piedi sino in Paradiso». Silvio Piola — Ex nazionale di calcio Maurizio Damilano, «capace di darci una grande chiara vittoria in un anno che io considero abbastanza di magro per il nostro sport, specie se si fa un bilancio morale delle sue vicende». Eraldo Pizzo —Ex campione di pallanuoto Maurizio Damilano, «che fa lo sport come me, in allegria, e che... nonostante questo ha compiuto una grossa impresa. E' stato anche aiutato dalla fortuna, ma mi sembra questo il riconoscimento minimo dei sacrifici che ha fatto, nonché di quelli che farà, visto che penso che insisterà a voler vincere grandi prove», Renzo Righetti — Presidente della Lega calcio Maurizio Damilano, «il quale in un certo senso con la sua impresa ci ha obbligati a capirlo, ad apprezzarlo. E' venuto fuori a sorpresa e intanto di prepotenza, ha detto: "Eccomi, sono qua". E noi siamo stati tutti felici e fieri di doverlo ...studiare,,. Gigi Riva — Ex nazionale di calcio Maurizio Damilano, «perché ha offerto qualcosa di nuovo, intendendo come tale l'affermazione di un atleta umile in uno sport faticoso, che esige massima serietà, massima passione. Damilano deve aver fatto sacrifìci da frate, molto difficili da imitare nel nostro tempo». Gianni Rivera — Vicepresidente del Milan Maurizio Damilano, «perché è il punto di arrivo e di partenza di tanti sacrifici che provocano un movimento di simpatia, oltre che di applauso, di ammirazione». Teofilo Sanson —Titolare di squadre ciclistica e calcistica Maurizio Damilano, «ci mancherebbe altro. Ha messo avanti i diritti di chi fatica, di chi sa sudare, di chi ha adempiuto sino in fondo ai suoi doveri di atleta». Federico Sordi Ilo — Presidente della Federcalcio Maurizio Damilano, «capace di costruire il suo successo con impegno, dedizione e sacrificio, felicemente sorprendendo tutti, compresi gli avversari più pericolosi». Tito Stagno — Capo servizi sportivi del Tg 1 Maurizio Damilano, «per me la sorpresa dell'anno. E'un atleta valido anche sul video, ha un simpatico viso da contadino ed un cervello elettronico, e per le interviste risulta il personaggio ideale, capace di risposte brevi, succose, perfette, sempre efficaci». Pietro Taruffi — Ex campione e recordman di automobilismo Maurizio Damilano, «che ho conosciuto e che mi è parso ragazzo modesto, capace di farsi subito voler bene ed apprezzare. E' un esempio di campione che si sacrifica molte ore al giorno, tutti i giorni, per uno sport che sovente non gratifica come altri, inseguendo una medaglia d'oro che può arrivare oppure no, ora premiando ora disconoscendo gli stessi meriti». Gustavo Thoeni — Ex campione olimpico di sci Maurizio Damilano, «anche se del suo sport so poco o nulla. Mi piace la sua aria perbene, mi è piaciuta la sua gara di Mosca, quei suoi sorrisi modesti all'arrivo, quell'abbraccio con Giorgio, suo fratello gemello». Giorgio Tosatti — Direttore del «Corriere dello Sport - Stadio» Maurizio Damilano, «uno che è arrivato nelle prime pagine dei giornali davvero con un passo speciale, la marcia dell'umile e del forte, e che si è fatto un posto grande nella memoria, oltre che nell'archivio». Ferruccio Valcareggi — Ex et. della Nazionale di calcio Maurizio Damilano, «mi pare giusto e doveroso. Era quasi sconosciuto prima di Mosca, mi ha come aggredito dal teleschermo, mi pare adesso un piacere ed un dovere dargli il mio voto»