Una leggenda africana

Una leggenda africana Il Norfolk Hotel devastato dall'esplosione Una leggenda africana Probabilmente nessun albergo al mondo ha il fascino del «Norfolk- di Nairobi. Costruito nel 1904 nei pressi di un abbeveraggio di leoni, divenne ben presto il ritrovo di tutti gli inglesi e gli americani che per lavoro o per divertimento andavano in Kenya. Fabbricato in stile coloniale con il corpo principale costituito da sale e salette in mogano più tre bar e una veranda che Hemingivay ha reso celebri, e da una serie di bungaloios, fu agli inizi del secolo la tappa obbligata di tutti gli esploratori che, approdati a Dar Es Salaam, stavano per avviarsi alla ricerca dei misteri del Continente Nero. Sulla terrazza del «Norfolk» usava recarsi a cavalle Lord Dellamere, facendosi servire whisky e frutta esotica mentre funzionari dell'Impero e belle donne consumavano la lorosoupe quotidiana, sempre accompagnata dallo sherry. Il «Norfolk- fu anche il punto di avvio di ogni safari di rispetto e base celeberrima dei «cacciatori bianchi-, specialisti in trappole per i leoni e in avventure galanti con le dame che accompagjiavano i mariti alla ricerca d.i trofei di caccia. Centro di resistenza dei colonialisti contro il movimento dei «Mau Mau-, il «Norfolk» ha sempre saputo adattarsi ai tempi e oggi nelle sue sale si dà ritrovo la Nairobi che conta, bianca o nera che sia. Ancora oggi dal «Norfolk» partono i safari più prestigiosi; invece dei fucili i cacciatori usano però la macchina fotografica e la cinepresa. Non si può dire dì essere stati in Africa Orientale se non si è stati al «Norfolk-, un albergo stupendo che è un'istituzione umana e il connubio di parecchie civiltà, e dove immaginazione, ebrezza e avventura rendono il Continente Nero indimenticabile e irresistibile. Walter Rosboch e avvocati iraniani, pubblicata dal quotidiano «Mizan» di Teheran. «La tortura dei prigionieri, politici e non, è un fatto innegabile — è detto nel documento — in base ai rapporti fatti da pubblici ufficiali, numerosi parlamentari e documentati resoconti pubblicati dalla stampa-. « Ciò che resta da fare a questo punto è presentare un rapporto dettagliato e smascherare i colpevoli- scrivono i 94 uomini di legge iraniani, rivolti al membri della commissione d'inchiesta sulla tortura che è stata nominata dal leader sciita Ayatollah Ruollah Khomeini dopo una pubblica, clamorosa denuncia, fatta dal presidente iraniano Abolhassan Banisadr il 19 novembre scorso in occasione della ricorrenza religiosa dell'Ashura. «Speriamo — conclude la lettera pubblicata dal "Mizan" — che l'inchiesta non si concluda affermando che la tortura nelle nostre prigioni è stata soltanto una voce fatta circolare a bella posta, perché se ciò dovesse accadere il popolo non lo dimenticherà facilmente-.

Persone citate: Banisadr, Norfolk, Ruollah Khomeini, Walter Rosboch

Luoghi citati: Africa Orientale, Dar Es Salaam, Kenya, Nairobi, Teheran