Morto il canadese McLuhan profeta dei «mass-media»

Morto il canadese McLuhan profeta dei «mass-media» A settantanni, per emorragia cerebrale Morto il canadese McLuhan profeta dei «mass-media» NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE OTTAWA — Marshall McLuhan, lo studioso canadese considerato il massimo teorico mondiale delle comunicazioni di massa, è morto mercoledì nella sua abitazione di Toronto (Ontario) per emorragia cerebrale. Era nato a Edmonton (Alberta) nel 1911. Lascia la moglie e sei figli. Nel 1967 aveva subito un intervento chirurgico di 22 ore. a New York, per un tumore benigno al cervello. Lo scorso anno era stato di nuovo operato al capo in conseguenza di un'emorragìa cerebrale. Marshall McLuhan era stato professore di letteratura inglese all'Università di Toronto e sino allo scorso anno direttore del «Centro per la cultura e la tecnologia» da lui fondato nella stessa università. Il centro, a conclusione di una lunga polemica tra i professori dell'università di Toronto e McLuhan, è stato chiuso nel 1979. Il corpo insegnante dell'ateneo di Toronto contestava la validità delle teorie di McLuhan e i suoi metodi di insegnamento. La chiusura del centro non è' necessariamente la prova che i professori di Toronto avessero ragione: al contrario molti osservatori ritengono che «gelosie e invidie» non vanno ignorate in una valuta¬ zione globale di uno studioso il quale «aveva da anni passato a pieni voti il suo esame internazionale, come provano gli innumerevoli consensi raccolti in ogni parte del mondo». Occorre anche tener presente che il centro è stato chiuso quando McLuhan era ormai troppo ammalato per continuare a occuparsene. McLuhan si era recentemente occupato anche del terrorismo politico (sempre nell'ottica dell'informazione) non solo internazionale ma anche italiano. In un'intervista all'inviato di un quotidiano romane aveva detto che l'unico modo per sconfiggere il terrorismo politico è «strappare la spina del telefono*. cioè non dare informazioni alla stampa che potrebbero in qualche modo avvantaggiare i terroristi. Nell'intervista lo studioso aveva ripetuto in sostanza quanto aveva dichiarato all'indomani del rapi- mento di Aldo Moro e cioè che «senza mass-media non vi sarebbe terrorismo politico». «I terroristi italiani sono vittime dell'ideologia», aveva aggiunto McLuhan: «Tutti gli altri, con qualche differenza forse per i soli tedeschi, sono vittime della tecnologia». Di fronte all'affermazione che «lo strappo della spina» significherebbe la fine della libertà di stampa, aveva detto: «Io sono un tecnico dei mezzi di comunicazione di massa e non un politico: la mia risposta è perciò scientifica e non etica-. Quando gli fu chiesto: -Ma è possibile che non esista altra soluzione che non sia quella del "black-out", del buio completo?», rispose: «Pereliminare gli effetti che il terrorismo politico produce sulla popolazione, no, non esiste altro mezzo. Questi effetti non sono operanti soltanto su chi è potenzialmente vicino alle idee di coloro i quali praticano il terrorismo, ma anche su chi ne è infinitamente lontano o addirittura nemico. Il primo effetto si chiama proselitismo, il secondo paura. Ora si dà il caso che i terroristi hanno a cuore entrambi questi aspetti della loro azione. Col primo rinforzano il loro organico, col secondo indeboliscono il fron te dei loro nemici».

Persone citate: Aldo Moro, Marshall Mcluhan, Mcluhan

Luoghi citati: Edmonton, New York