NEW YORK: le luci della città di Ennio Caretto

NEW YORK: le luci della città NEW YORK: le luci della città LA stagione natalizia in. America incomincia con la festa del Ringraziamento (o del tacchino) l'ultimo giovedì di novembre, quando i grandi magazzini lanciano 1 .saldi» New York diventa l'ombelico del Paese alla ricerca dello svago: soprattutto su Manhattan, ravvivata dall'illuminazione, dagli addobbi, dalle confezioni regalo. I turisti arrivano a; frotte. In attesa della mostra dei Tesori del Vaticano a febbraio, i cui biglietti stanno già andando a ruba, il Metropolitan Museum ospita quella di Alessandro il Grande organizzata dalla Grecia, compresi gli oggetti ritrovati nel '77 nella tomba di Vergina. Broadway non è da meno. dei musei. Sfruttando due formule ben collaudate, o cambiai protagonisti dei lavori di maggior successo, chiamando da Hollywood le stelle più famose, o lancia produzioni atte a scatenare polemiche. La prima formula è alla base dell'attrattiva di «Present laughter» di Noel Coward, che ha In George Scott un interprete magistrale. Alla seconda formula si aggrappano «Amleto», nella versione del New York Shakespeare Festival, dove una donna, la formidabile Diane Venora, riveste i panni del principe di Danimarca, come fece Sarah Bernhardtnel 1899. Il panorama del «musical», lo spettacolo che meglio risponde all'animo americano, è pressoché identico. Broadway ha preso a prestito dal cinema Raquel Welch per «La donna dell'anno-. Attenzione ai prezzi dei biglietti: le poltrone a teatro arrivano ormai a 40-45 dollari, circa 60 mila lire. I cabaret sono una girandola di spettacoli cangianti di settimana in settimana,, spesso di giorno in giorno, con maestri del jazz come 11 pianista Dick Wellstod e il batterista Elvin Jones, o con vecchie glorie come Connle Francis ed Ertha Kitt. Per gli abitudinari, le massime attrattive sono quelle dei concerti, dell'opera e dei balletti, dalla Car■negie Hall, al Metropolitan e al New York State Theatre. Esse dominano non solo la stagione natalizia, ma anche l'intera stagione invernale, col richiamo di no-' mi come Carlo Maria alunni venuto da Los Angeles per due settimane, e Luciano Pavarotti o Placido Domingo. Le serate raffinate in questi templi canori e musicali si concludono solitamente con una cena in qualcuno del ristoranti più rinomati, come «Le circle*, il ristorante dell'hotel Mayfair Regency. che raccoglie il fior fiore della metropoli: o per i più mondani con quattro salti alla discoteca Xenon. Chi è rimasto al ristorante «La coupole», copia fedele di quello di Parigi, o allo «Studio 54», sorry, è un po' passe. Ennio Caretto

Luoghi citati: America, Danimarca, Grecia, Los Angeles, Manhattan, New York, Parigi