Guida del saggio viaggiatore in Cina

Guida del saggio viaggiatore in Cina Guida del saggio viaggiatore in Cina gente simile si possano fare' affari?». Non so, ma penso che in un Paese dove vive gente simile si possano fare meravi-, gliosi viaggi qualsiasi itine-, rario venga proposto dalle, agenzie turistiche: basta stare ad ascoltare i cinesi che, sempre hanno sulla punta della lingua un verso, una citazione colta, un proverbio, ma in genere con il turista straniero tacciono, a meno che non si accorgano che si tratta di un «laocbiang-hii», cioè uno che è diventato «vecchio di fiumi e di laghi», eccezionale complimento rivolto soltanto a persone che hanno viaggiato, ma non invano, non come una valigia diremmo noi e quindi sanno, ovvero sono disponibili a sapere. Oggi questo turista idea-' le è avvantaggiato: fino al ■1976 in Cina avrebbe visitato prevalentemente fabbriche, scuole, ospedali, comu- visirare (siamo un Paese in via di sviluppo, dicono, non sono le fabbriche i nostri gioielli. Tra qualche decina d'anni ne avremo però di modernissime...), ma portano i viaggiatori venuti da lontano (ora li chiamano anche loro «gruppi» nel gergo delle agenzie di viaggio internazionali, non più «delegazioni culturali e di amicizia» a visitare i loro paradisi terrestri. Dice infatti un proverbio cinese: «In cielo ce il para-; diso, in terra ci sono Hangchow e Suchow». Due splendide città, non c'è che aire, che già avevano incantato Marco Polo e che si contendono il titolo di Venezia dell'Estremo Oriente. Barche somiglianti alle gondole solcano i laghi sia di Hangchow sia di Suchow, sulle colline che li circondano sono disseminati decine e decine di templi e padiglioni per il «quieto riposo» a colline dalle forme bizzarre con morbide rocce calcaree scolpite dall'erosione » formare fantastici scenari. A stare a sentire i cinesi, campanilisti come è umano esserlo, uno in Cina dovrebbe passarci la vita. Bisognerebbe visitare il monte Tai, nello Shantung, una delle cinque montagne sacre, perché Confucio, dopo averlo scalato fino alla vetta disse: «Da qui si capisce come è' piccolo il mondo». Quelli, dello Shantung sostengono, che il panorama che si con-; tempia dal monte Tai è unico. Ma gli abitanti dell'Animi sostengono che è incomparabilmente meglio il loro monte Huang, di granito, che conti ben 72 vette ogni vetta con un suo poetico nome e una sua leggenda. Quelli del Fukien dicono invece che la montagna più bella è la lóro, la Vetta della Fata, ma gli abitanti del Sichuan sorridono con tour organizzato: Pechino,' Shanghai, Canton, Nanchino, oggi anche Hsi-an, l'antica capitale, dove recenti scavi hanno portato alla luce l'esercito di statue di terracotta a guardia della tomba del Primo Imperatore, l'uomo che unificò lo spazio cinese nel 220 avanti' Cristo. Questi guerrieri sono sorti dalla terra dopo un sonno di' due millenni, in perfettta formazione di combattimento, con i loro cavalli, i loro carri, le loro armi; nel luogo degli scavi è stato allestito un musco dove accorrono turisti stranieri ma anche molti cinesi. Ai cancelli del museo una folla di gente le cui fattezze sono del tutto simili a quelle degli antichi alteri guerrieri, vendono souvenir splendidi: giacchette di cotone imbottito dai colori vivaci, capolavori di patchwork, giocattoli di pezza o legno, piccole prezio¬

Persone citate: Nanchino

Luoghi citati: Canton, Cina, Estremo Oriente, Pechino, Shanghai, Venezia