La nuova garzantina un libro per leggere i libri

La nuova garzantina un libro per leggere i libri La nuova garzantina un libro per leggere i libri Aveni'anni dalla prima edizione l'Enciclopedia universale Garzanti si rinnova: un volume unico di 1528 pagine a doppia colonna, un colonnino fuori testo per 5000 microillustrazioni sempre nitide, mai pleonasticìie, 50 mila voci aggiornatissime. Non ce l'han fatta ad en Irare Andropov e E.T. Ma ci trotterete Dalla e Battiato, Rossi e Maradona, Altan e Forattini, Porto-bello e Pippo Baudo, Lama e Camiti, Spielberg e Fassbtnder. E naturalmente scrittori, scienziati, artisti. i < / protagonisti dei nostri giorni, i volti del l'Ideo, le ••firme» del giornali, l personaggi che «fanno titolo» ci sono tutti. O quasi. Perché, come in ogni enciclopedia, non mancano le lacune. E anche per la garzantina si è già aperta la caccia all'assente. Non rispondono all'appello Ingrao e De Mita, Calvi e Marclnkus (ma ci sono Gelli e Sindona), Ruffini e Regge, Baglioni e la Berte, Rex Stout e Le Carré. D'altra parte c'è chi ha osservato, a ragione, che nel complesso lo spazio concesso ai nostri contemporanei, famosi ma forse effimeri, è fin troppo. Im garzantina però non è solo un elenco di nomi e date. Certo, ci sono tutti i Comuni italiani, i Nobel e i Papi, minerali, piante e fiori, animali, esaurienti tavole cronologiche e sinottiche per il cinema, le Olimpiadi, i Mundial di ogni sport (e qui qualche spazio bianco per l'aggiornamento poteva tornare utile. Com'erano utili nella prima edizione le pagine rosa con tutti i personaggi della letteratura, i detti celebri, ecc., non più ristampate). Perciò è un'enciclopedia che funziona benissimo come strumento di pronta consultazione, un personal computer dell'informazione che permette di ritrovare un dato in dieci secondi, una fedele memoria portatile (pesa poco più di un chilogrammo). Ma la garzantina si fa apprezzate ancor più per le voci di maggior respiro, correnti e classici della filosofia, della letteratura, dell'arte, storia e geografia di ogni nazione, teorie e definizioni delle scienze naturali e sociafi. Qui i dati non vengono disgiunti dai concetti, brilla l'arte del rias¬ sunto come sintesi critica, sviluppo di un ragionamento, senza ridondanze. Il pregio maggiore dell'opera sta proprio nell'alter unito questa densità concettuale del testo alla leggerezza grafica che rende veloce la consultazione. L'altro grande pregio è il prezzo contenuto: 24 mila lire, quanto un paio di bcstsellers che tra sei mesi più nessuno ricorderà. Quando usci nel '62, la stampa definì la garzantina «un contributo importante alla divulgazione della cultura». Un giudizio che trovò conferma nel successo delle vendite: l'enciclopedia ha attraversato indenne anche l'antinozlonismo del '68 per arrivare al milione e mezzo di copie. In quegli Anni Sessanta l'italiano era una lingua estranea al 40% degli italiani, un terzo della popolazione non aveva alcun titolo di studio, doveva ancora nascere la scuola media unica. Ma, insieme al centro sinistra e al Condito, al boom economico e alla febbre dei consumi, con il primo James Bond e il primo disco dei Beatles, la scomparsa di Marilyn e l'arrivo sugli schermi di Lolita, tra sèi milioni di auto, tre milioni e-mezzo di tv e ottomila libri, si diffondeva una domanda di istruzione per poter capire (e contare) di più. Oggi questa domanda di divulgazione culturale si è estesa e approfondila. Nell'Italia degli Anni SO c'è più scuola, più scienza. Si affollano mostre e convegni, teatri e concerti. C'è una cultura più complessa e articolata, specialistica, che fa dialogare tra loro nuoi>e discipline. Ma nel contempo, nella crisi delta scuola, emerge la scarsa abitudine al leggere e allo scrivere, la carenza delle nozioni di base. La garzantina cerca di rispondere a entrambe queste esigenze, aiuta a decifrare parole e concetti di una cultura die parla sempre più lingue, è un libro per leggere i libri. Senza avere la pretesa di trovarci tutto, pronti a perdonare qualche (piccola) imprecisione (magari il Parlamento avesse già approvato la riforma delle superiori, come si legge a pag. 1274). Del resto la voce «perfezione» nella garzantina non hanno voluto mettercela. Luciano Gerita :

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