Si addormenta fisico si risveglia mistico

Si addormenta fisico si risveglia mistico Ultimo messaggio dall'America: il Tao e le particelle Si addormenta fisico si risveglia mistico IN un racconto, o piuttosto una parabola, di Borges si legge di un imperatore che aveva assoldato una legione di agrimensori, topografi e cartografi per tracciare la mappa dell'impero. Questa carta aveva. a essere la più completa, la più detta-, gliata, la più esatta mai realizzata. Ogni ruscello, ogni casolare, ogni collinetta vi dovevano apparire, al loro giusto posto e nelle loro esatte proporzioni. Mai soddisfatto, l'imperatore volle che includessero sempre più numerosi e sempre più minuziosi dettagli. Infine la carta risultò stendersi, lenzuolo conforme, sul territorio stesso. La mappa copriva l'impero. Oggi (si fa per dire) della carta restano soltanto sparsi brandelli trasportati dalle folate di vento. Curiosamente simile arrvquesjoy apologo borgesiano è un'analisi filosofica di'Nelson Goodmant insigne logico di Harvard, nella quale si dimostra che una mappa deve, dal punto di vista anche strettamente logico, essere distinta da quanto essa sta a rappresentare. La mappa non può, logicamente, riprodurre troppo, altrimenti diventa essa stessa territorio e non è più una mappa. Questo paradosso della mappa, destinata a essere per sempre appressi-. mati.. schematica, selettiva, eppure destinata a essere la mappa di «quel» territorio e non di un altro, è il paradosso di ogni modello. E' il paradosso della scienza. Periodicamente si sente rimproverare la scienza di essere riduttrice, schematica, astratta, semplificatrice, artificiosa. C'è sempre chi si sente in dovere di ricordare agli scienziati '. che vi sono più cose in cielo e in terra di quante sono le variabili delle loro equazioni. Queste lamentele non fanno molta sensazione e, di norma, chi le esprime ha più a cuore altre forme, alternative, di conoscenza di quanto non abbia a cuore la riforma delle scienze. Capita tuttora di vedere alcuni seri ricercatori scientifici stracciarsi il camice in preda a sincere crisi metodologiche. Alcuni, probabilmente ignari del famoso paradosso della mappa, si industriano a propugnare nuove discipline globalizzanti,, nelle quali tutto viene connesso con tutto e le reti di interazioni tendono a infittirsi e a estendersi senza ritegno. Una di queste è stata la fallimentare teoria generale dei sistemi. Altri decidono che la scienza è una sottile forma di alienazione e partono per lontane terre-ricche di stregoni e ra: dici allucinogene. Altri infine, la maggioranza,. convivono serenamente con il paradosso, tracciando con cura carte locali, utilmente schematiche e produttivamente selettive. Uri caso assai speciale è quello di certi fisici delle particelle elementari, che hanno rigenerato, per cosi dire dall'interno, il paradosso della mappa. Imbattutisi attraverso le loro avanzate-teorie con sciami di particelle virtuali, con canali di scambio tra forze, con reti di interazioni sempre più vaste e sempre più fitte, essi hanno finito con l'ipotizzare una necessaria, fisica connessione di ogni frammento di materia con il resto del cosmo. ìifii Qeftffrjey. Chew, principale.' soste-, a nitore ideile)-...cosiddetta vteosia-.-.del' h <<Bootstrap.>e:o tirante di-s(ivale»<cra o elegantemente spiegata anche- ai profani da Fritjof Capra nel suo li- bro.' «Il Tao della fisica», appena uscito da Adelphi (20.000 lire, 380 pagine), mira a dare una formulazione matematica rigorosa della grande rete di connessioni fisiche. Spirito troppo raffinato per non rendersi cónto del classico paradosso della mappa, Chew ammette che questa ambiziosissima teoria travalica i limiti non solo della fisica, ma della scienza. Imperniata su una autogiustificazione del mondo reale in termini di pura coerenza interna, questa teoria impone di includere la coscienza e la mente nel vasto affresco. Le astratte concezioni del fisico teorico e la mente che le produce devono, per necessità fisica, rientrare nella spiegazione del perché il mondo è cosi e non altrimenti. L'idea guida del razionalismo classico era quella della necessità naturale imposta dalle leggi, per ■ esempio le leggi di Newton o quelle di-Maxwell. Nelle teorie del «Bootstrap», invece, le leggi stesse verrebbero derivate come casi particolari dal postulato universale della coerenza-interna. Il postulato è imposto dai nostro pensiero,'ma il pensiero è esso stesso un oggetto della teoria fisica. Insomma, e il nome della teoria lo lascia intendere, si fa come colui che cadendo si tiene al tirante Ilei propri stivati. Addormentatici fisici teorici, ci si risveglia mistici. 41 libro sul Tao (o cammino) della fisica sonda le profondità di questo sonno mistico, abbinando cori cura e intelligenza citazioni da articoli scientifici e citazioni dalle scritture i religiose orientali. Sia i principi deli la fisica, anche:i più astratti, sia lo - spirito delle diverse .ccrKiuii.di misticismo orientale, sono ben spiegati dall'autore, fisico egli-stesse. Le convergente sono numerose e sembrano, in effetti, riguardare-punti centrali tanto per la fisica -«he per le scuole indiane, cinesi e giapponesi di religiosità mistica. Che .-lezione» trarre da tutto ciò? Quella delineata da Capra .non è certo «la* via, ma 'solo «una» via della fisica: Esiste, per esempio, tutta un'agguerritissima scuòla'di logica quantistica ben esposta nel libro di Giuliano Toraldo di Francia e Marisa Dalla Chiara «Lèteorie fìsiche». Per essere quantistica, cioè permeala" dai concetti ' dèlia nuova fisica, non è certo per questo «merlo» logica. Le vie indicate da Toral,do e Dalla Chiara nella lóro esplorazione del territorio dei fisici non hanno niente di mistico.: . - Come ogni mappa, la filosofìa indica solo certi percorsi. Dalla stessa fisica si ottengono mappe^diverse se la si osserva con interessi diversi e si scelgono diversi punti rìi rtferimento. A Capra sembra interessare soprattutto ciò che i fisici dicono, magari in tarda età e in occasioni rilassate. A Toraldo e DaUa^'CJuarà interessa soprattutto ciò che" I fisici fanno, in laboratorio e nei momenti di alta responsabilità professionale. Il merito di Capra è di aver mostrato che «anche» la sua mappa è una mappa «della» fisica. Molti saranno, come me, poco propensi a progettarci sopra un viaggio. Se ne possono fare tanti altri e il tempo è sempre cosi contato. E' comunque istruttivo osservare luoghi familiari sotto.un'illuminazione orientale. Massimo Piattelli Palmarini Illustrazioni di Escher

Persone citate: Borges, Capra, Fritjof Capra, Giuliano Toraldo, Marisa Dalla Chiara, Massimo Piattelli Palmarini, Newton, Toraldo

Luoghi citati: America, Escher, Francia