Nella Roma di Vigolo una musica segreta risveglia l'amore
Nella Roma di Vigolo una musica segreta risveglia l'amore Un romanzo del poeta sessantanni dopo Nella Roma di Vigolo una musica segreta risveglia l'amore DECANO dei nostri poeti, essendo nato nel 1894, nonché critico musicale e curatore dell'edizione completa del sonetti romaneschi del Belli, Giorgio Vigolo si sapeva autore anche di un romanzo, di cui finora non erano apparsi più che brevi frammenti. Il romanzo. La Virgilio, appare ora nella stesura originaria, che risale al 1921-1922: e concentra in sé, splendidamente, le virtù che sono del Vigolo scrittore in versi, fascinoso creatore di atmosfere romantiche di sogno e di visione, nelle quali circola la musica sapiente e profonda di un linguaggio prezioso, ricco di pateticità, di alta commozione, di un gusto della contemplazione della natura negli aspetti più solenni e sublimi. Dettato dallo stesso spirito romantico e nutrito dalla passione della musica che è. da sempre, di Vigolo, La Virgilia prende il titolo dal soprannome di una donna bellissima, morta nel 1475. autrice ed esecutrice di raffinatissime musiche che il protagonista ritrova per caso, in un quaderno, mentre va ricercando per gli archivi e le biblioteche romane 1 manoscritti dimenticati di antichi musicisti con la profonda passione di chi vuol far rivivere dopo tanto silenzio tanta arte perduta e dimenticata. La Virgilia è stata anche poetessa, celebrata per la dottrina e la bellezza dai contemporanei: e a poco a poco il protagonista ne viene affascinato al punto di non pensare più che a lei e addirittura di vedersela apparire in sogno (o visione che sia) durante le sue notti, accompagnate, nel-' l'antica casa romana dove abita, da un misterioso suono d'organo. Tutto sembra convergere verso l'ossessione del mistero della Virgilia: la sua bellezza, la sua grazia, lo splendore della sua mu-, sica che il protagonista esegue nella sua stanza. Il protagonista, che è diven¬ tato amico di un raffinato monsignor Gualdi, anch'egli conoscitore dell'esistenza e delle virtù della Virgilia, e vicino di casa, vive ormai completamente nel sogno, che è, al tempo stesso, febbrile e meraviglioso, pieno di angoscia ma anche della gioia della bellezza, finché un altro amico, durante una passeggiata sul Gianicolo, lo porta nella piccola chiesa dove è il sepolcro della donna gli rivela di essere anch'egli un commosso e affascinato ammiratore della Virgilia. Ma alla fine è monsignor Gualdi a svelare al protagonista il mistero e ad aprirgli la possibilità di compiere il miracolo di far rivivere per qualche istante la Virgilia. Proprio nella casa dove abitano c'è una stanza segreta con una cripta, e qui è conservato il corpo della Virgilia. trafugato dal sepolcro. Il segreto è custodito dalla musica, a cui tanto la donna fu legata: soltanto sonando una particolare composizione su un organo costruito da un celebre scienziato contemporaneo della donna, ecco che 11 sepolcro rivelerà, intatto ancora dopo tanti secoli, il corpo di lei. Tocca al protagonista la suprema ventura, là dove monsignor Gualdi per tut¬ ta la sua vita ha tentato invano: la cripta si spalanca lentamente e, conservata nel cristallo, può apparire il corpo nudo della Virgilia. meravigliosamente conservato. Dentro la stanza segreta c'è la luce del sogno sognato in presenza dell'arte, mentre fuori piove e «tutta Roma fumava nel grigio, nella morte, nella noia». Il fascino eccezionale del romanzo di Vigolo non è soltanto nella perfetta creazione dell'atmosfera di mistero che circonda personaggi e vicenda, ma nella capacità straordinaria di far vivere nella pagina la concezione della vita come sogno e visione e arte, contrapposta, ma senza polemica, come puro dato di verità, all'apparenza quotidiana, al tempo che passa, alla storia. E ci sono, dietro quésto, sottilmente mescolate, la fervida passione della musica e il senso inquieto di una Roma perduta, nella quale scoperte e miracoli d'arte sono ancora possibili, e possibile è, soprattutto, vivere in quel sogno che è anche lo scrivere e che è infinitamente superiore a ogni realtà. G. Bàrberi Squarotti Giorgio Vigolo, «La Virgilia», Editoriale Nuova, pagine 127, lire 9000. Giorgio Vifjolo in una fotografia del dopoguerra
Persone citate: Giorgio Vifjolo, Giorgio Vigolo, Gualdi, Squarotti
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