Rapita a Carpi dopo la cena di Natale Forse chiesto un riscatto di 5 miliardi di Lorenzo Del Boca

Rapita a Carpi dopo la cena di Natale Forse chiesto un riscatto di 5 miliardi Festeggiava con alcuni amici in una cascina isolata, i banditi l'avevano pedinata Rapita a Carpi dopo la cena di Natale Forse chiesto un riscatto di 5 miliardi Ha 23 anni, è una studentessa figlia di un industriale - Il fidanzato ha cercato di reagire, ma è stato massacrato a calci e a pugni - Gli inquirenti smentiscono il presunto contatto avvenuto con i sequestratori DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CARPI — La notte di Natale, una studentessa di 23 anni, Lorella Signorino, figlia maggiore di un industriale di Carpi, è stata rapita da un «commando» di banditi. SI sospetta della n'drangheta calabrese o della camorra napoletana. A Carpi si dice che l'Anonima sequestri si sia già latta viva con una richiesta esorbitante alla famiglia: 5 miliardi. Ma gli Inquirenti (gli uomini del capitano dei carabinieri De Conte e il sostituto procuratore De 8antis) smentiscono. I genitori e i parenti della ragazza hanno (lassato Natale e Santo Stefano accanto al telefono In attesa di una chiamata che non ci sarebbe stata. Carpi, alla periferia di Modena, è terra di lavoro e di ricchezza. I Signorino sono una famiglia numerosa trapiantata nel 1938 dalla Tunisia. Vito, padre di Lorella, è diventato industriale metalmeccanico dopo essere stato un muratore nlla Magneti Marcili. Un uomo che si è fatto da sé, dal nulla. Adesso ha una fabbrica la Slcar di via Lama — che occupa una sessantina di dipendenti e che costruisce macchine utensili per la falegnameria. Esporta in tutto il mondo. In quest'ultimo anno i riflessi della crisi sono però arrivali anche qui. Le maestranze sono state messe in cassa Integrazione. Sei mesi che poi sono stati prorogati. Vito Signorino ha quattro fra fratelli e sorelle, tutti proprietari o dirigenti industriali. Abita in una villa con giardino e grandi alberi In via Messori 15. Ha tre figli: due maschi e Lorella, la maggiore, che frequenta Economia e Commercio all'Università e comincia a interessarsi dell'amministrazione del patrimonio di famiglia. Lorella, la notte di Natale, era a cena con amici: 11 fidanzato Nino Faglionl e una coppia di conoscenti Franca Fer¬ rari e Maurizio Brausi, medico all'ospedale della città. La festicciola l'avevano organizzala in una cascina un po' fuori mano in via Mulino G. Pochi minuti dopo la mezzanotte, i quattro stavano uscendo i>er rincasare. Il medico, davanti a tutti, Indicava la strada. *Mi affaccio sul cortile — ha raccontato — e mi sento toccare in fronte. Nell'oscurità non vedo nessuno ma sento chiaramente una cosa fredda appoggiata qui, in mezzo agli occhi: Era la canna di una rivoltella. «E' una rapina. State tranquilli e non vi faremo del male-. . Erano in tre. passamontagna calato sugli occhi, pistole e un fucile a canne mozze. Parlavano sottovoce per non fare riconoscere il loro accento. E, infatti, il Brausi non saprebbe indicare se i banditi sono settentrionali, meridionali o gente del posto. Certamente non erano uomini alle prime armi. SI sono portati una corda e hanno legato il medico e il Paglióni con le mani dietro la schiena contro la spalliera della sedia. Avevano anche dell'adesivo e l'hanno incollato sulla bocca delle loro vittime per Impedir loro di gridare. -Forza. Dateci quello che avete». Hanno preso i portafogli, gli orologi, il collier di Franca Ferrari; Due milioni in tutto. Ma non hanno preso nulla a Lorella Signorino. La ragazza portava un paio di anelli alle dita, un bracciale e una collanina. Roba di valóre. Hanno legato e imbavagliato Franca Ferrari. «Per un attimo — ha ammesso — ho avuto paura che fossero dei maniaci e volessero approfittare di noi donne. Poi, però, mi hanno stretto i polsi. Sono stata imbavagliata. E poi mi hanno spinta in un'altra stanza». A quel punto si è capito che il vero scopo dei banditi era 11 rapimento della Signorino. • Tu: vieni con noi». Voce fredda, perentoria; un tono, quasi, di sfida. Nino Faglioni ha tentato di reagire. Si è alzato dalla sedia dove era legato e si è gettato contro uno del «commando». Ma, impacciato com'era nei movimenti, è stato aggredito e massacrato di botte. La canna di una pistola si è abbattuta su di lui con la violenza di un martello. Due fendenti; poi calci e pugni quando era già in terra, la bocca sul pavimento, san gue che gli colava dalla Ironie sugli occhi e gli annebbiava la vista. I banditi sono rimasti nella cascina di via Mulino almeno 20 minuti. Hanno fatto tutto senza fretta. Fuori c'erano sicuramente dei complici: due o tre persone con due auto. I Signorino non avevano guardie del corpo né si erano preoccupati di adottare particolari precauzioni. E tuttavia. di certo, 1 banditi li slavano sorvegliando da tempo. La ragazza era stata pedinata per giorni e giorni in attesa del momento propizio por rapirla. Hanno scelto la notte di Natale. Proprio a mezzanotte. Lorenzo Del Boca

Persone citate: De Conte, Franca Ferrari, Lorella Signorino, Maurizio Brausi, Nino Faglioni, Nino Faglionl, Vito Signorino

Luoghi citati: Carpi, Modena, Tunisia, Vito