Natale senz'acqua a Ancona e col dramma dei senzatetto

Natale senz'acqua a Ancona e col dramma dei senzatetto La frana si è ancora mossa, rompendo le tubature Natale senz'acqua a Ancona e col dramma dei senzatetto I commercianti lamentano un calo del 30% nelle vendite - Polemiche tra geologi e amministratori - La situazione stenta a normalizzarsi ANCORA — Un Natale triste quest'anno per Ancona. La terribile frana della notte del 13 dicembre ha impedito a migliaia di famiglie di Posatora e Borghetto. le due zone più colpite, di trascorrere serenamente la festività nelle loro case ora distrutte o lesionate li proprio verso le quattro della mattina di Natale si è registrato un nuovo lieve abbassamento della frana che ha provocato danni alla conduttura dell'acqua, già riparata più volte in questi ultimi giorni. Ancona è cosi rimasta ancora una volta senz'acqua: solo in serata è di nuovo tornata nelle case. La città, tagliata fuori dalle grandi correnti di traffico — l'accesso è ancora difficile e il traffico ferroviario non si è ancora normalizzato — non ha visto il tradizionale festoso afflusso nel centro cittadino, come negli anni scorsi. I commercianti, dicono, è stato un Natale nero, con un calo nelle vendite del 30 per cento. Nonostante 11 bel tempo c'è ancora preoccupazione per il sia pur lieve movimento della frana (tra l'altro uno smottamento sulla provinciale Conerò - Portonuovo ha provocato il momentaneo isolamento di un albergo in cui sono ospitati 150 anconitani rimasti senza casa). I geologi del gruppo di coordinamento istituito dal comune nei prossimi giorni delineeranno una diagnosi più precisa sul fenomeno che ha provocato il terribile smottamento della notte del 13 dicembre. Il responso definitivo spetta però ai geologi del Cnr. Ma sulle responsabilità relative all'urbanizzazione della collina franata continuano le polemiche e i palleggiamenti tra gli amministratori pubblici e i geologi. Il prof. Enzo Ceretti, della facoltà di geologia dell'università di Bologna, sostiene di aver segnalato fin dal '74 i pericoli della zona franosa di Ancona e indicato i possibili rimedi, in uno studio pubblicato sul «Giornale di geologia". Lo ha fatto rilevare un altro geologo bolognese, il dott. Enrico Caggese, polemizzando con le -dichiarazioni di alcuni uomini politici del comune di Ancona secondo le quali le conclusioni dello studio commissionato al prof. Ceretti sarebbero state tranquillizzanti, tanto da far ritenere di poter dare il via alle urbanizzazioni». Secondo Caggese, invece, una attenta lettura della relazione pubblicata sulla rivista di geologia poteva essere presa come base di partenza per più approfonditi osami, indicando in alcuni punti i limiti dello stesso studio. -Pur esìstendo aree stabili con coefficienti di sicurezza attorno al valore 1,4, queste stesse possono divenire insicure — dice Caggese citando Ceretti — quando manchi il sottostante sostegno delle argille», come nel caso di Ancona. -Esistono varie zone in frana — prosegue Caggese — che al momento dello stùdio non presentavano collegamenti fra loro, ma Ceretti aveva avverito che non provvedendo a sistemare il versante si sarebbe andati incontro però all'inevitabile congiungimento dei vari dissesti e all'instabilità dell'intero versante». Ancona. Dopo la frana, restano le ferite nella città

Persone citate: Ceretti, Enrico Caggese, Enzo Ceretti

Luoghi citati: Ancona, Bologna, Borghetto