Israele-Libano, trattativa sbloccata ma Begin non ritira ancora le truppe di T. Giorgio Romano

Israele-Libano, trattativa sbloccata ma Begin non ritira ancora le truppe Tel Aviv ha detto sì ad incontri al vertice con Beirut (Usa mediatori) Israele-Libano, trattativa sbloccata ma Begin non ritira ancora le truppe Data e sede dei negoziati verranno decise direttamente dai due governi - La pace comprenderà la firma di accordi commerciali - Da Reagan un ultimatum per il rimpatrio dei soldati TEL AVIV — // Consiglio dei ministri ha stabilito d'iniztarc al più presto conivrsaztoni col Libano, secondo lo schema proposto dal ministro della Difesa, dopo contatti con esponenti libanesi ed ha annullato la decisione del 28 novembre clic precisava che la trattativa avrebbe dovuto svolgersi a Gerusalemme e a Ilcirul. Si tratta di una modifica la quale suggerisce che il luogo dei contatti venga deciso nei colloqui tra i due goivrni. Il gabinetto, dojw aver ascoltalo un rapporto di Begin e di Sharon, lui approvato un documento affermante che le trattative saranno stabilite tra i due Paesi (i quali nomineranno i loro rappresentanti) e che dovranno portare alla fine dello stato di belligeranza, nonché alla normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi. Questa comprenderà la firma di accordi co?nmerciali, il divieto di propaganda ostile e del boicottaggio. Inoltre, Israele stabilirà a Iieirut un ufficio economico che dovrà occuparsi degli affari laterali, mentre saranno elaborate modalità per la sicurezza e per garantire le forze ostili che non torneranno nel Libano e in particolare nelle zone di sicurezza che saranno indicate. I contatti sta¬ biliti continueranno al più '.presto e quando saranno con elusi le parti firmeranno un accordo in debita forma. Si dice che il goivrno libanese fosse disposto già da qualche tempo a firmare questa dichiarazione d'intenzioni, ma che il premier liegin abbia i»o- tuto che il governo desse il suo consenso preliminare. Per ora non c'è. nessuna promessa per quanto riguarda il ritiro delle truppe straniere dal Libano, ma ieri ne! pomeriggio lìegin e Sharon hanno incontralo Habib e Drapcr, ai quali hanno comunicato la decisione del governo, con l'intesa che i contatti continueranno con i delegati del presidenteHcagnn i quali erano tornati sabato sera da Beirut dove alavano avuto colloqui con Gemayel e con i suoi collaboratori, dopo aver pre scntatoiHnicrdi anche a Begin \ lino specie di ultimatum americano per il ritiro delle truppe. Si ha l'impressione che le decisioni del gabinetto israeliano, tenuto conto del fatto che ancora due giorni fa Bcl- rul negava di aver avuto contatti ufficiali a qualsiasi livello, siano una maniera di mascherare le pressioni americane sostenendo che c'era già l'uvvlo di contatti per una normalizzazione dei raparti clic — cedendo sulla questione di Gerusalemme come luogo delle trattative — non abbia voluto rendere vane le affermazioni stesse, ma limitarsi in effetti ad auspicare contatti per accordi di fatto con il Libano. Negli ambienti governativi si e mollo soddisfatti della de- cisione che. comunque, mo¬ stra una minor rigidezza. Il vi cepremier l^evy del partito Likud, l'ha definita -una breccia importante», il ministro tlean del movimento Tami . un gran passo avanti- e il decano dei ministri, Burg, del partito nazionalreligioso, ha affermato che -quando il documento attuale sarà realizzato. Israele godrà di una pace de facto con il Libano, equivalente a una vera pace-. Anche il segretario generale del Fronte del lavoro, Haliti Barlev, ha salutato con compiacimento la decisione. E' dunque vero che l'ottimismo che si era mostrato negli ultimi giorni era fondato? Forse si, purché si precisi (cosa che il documento del Consiglio dei ministri non fa) che le ultime proposte americane per il ritiro di tutte le forze straniere dal Libano erano stale accettate da tutte le parti, dopo che sabato sera a Beirut la Siria e VOlp avevano dato il loro accordo sull'evacuazione simultanea delle loro forze e di quelle israeliane. Queste ultime dovranno ritirarsi dalla regione di Aley su nuove linee a Damour. a quindici chilometri a Sud di Beirut, mentre le forze siriane e quelle dell'Olp abbandoneranno le alture die dominano la strada Beirut-Damasco, per allinearsi nella Bekaa. Questa prima evacuazione dovrebbe attuarsi entro un mese. Habib ha detto a Beirut die -questo è il nuovo'piano Reagan e sono molto soddisfatto dell'atteggiamento libanese. In un secondo tempo ci saranno conversazioni dirette israelo-libanesi sotto l'egida americana». L'ottimismo, dunque, rimane di rigore, anche se la presentazione dei fatti viene alquanto addomesticata ad uso interno e nonostante che ieri manina due veicoli dell'esercito israeliano siano stati fatti oggetto di tiri di armi leggere mentre attraversavano un villaggio a Sud dell'aeroporto internazionale di Beiru t. Giorgio Romano

Persone citate: Begin, Burg, Gemayel, Reagan