«Se Fanfani vuole un accordo chiuda a contratti pubblici»

«Se Fanfani vuole un accordo chiuda a contratti pubblici» Domani i leaders della Federazione Cgil, Cisl, Uil si incontrano con il governo «Se Fanfani vuole un accordo chiuda a contratti pubblici» «L'ultimatum del 20 gennaio, per un'intesa sul costo del lavoro — secondo Ceremigna (Cgil) — deve valere anche per il governo, che non è solo un arbitro, ma anche un datore di lavoro» ROMA — Il governo non deve limitarsi a ricoprire il ruolo di arbitro tra sindacati e imprenditori. Essendo datore di lavoro dei dipendenti pubblici nonché proprietario di importanti aziende (Iri. Eni, Eiim). oltre che gestore della finanza pubblica, deve anch'esso cominciare a muoversi per chiudere velocemente i contratti e trovare una soluzione per la scala mobile. E' quanto, più o meno, andranno a dire domani Lama. Carniti e Benvenuto, nel vertice di Palazzo Vidoni. ai ministri economici Gorla, Bodrato, Forte e ai ministri del Lavoro Scotti e della Funzione Pubblica Schietroma. Questo atteso appuntamento segna la ripresa delle trattative per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego (riguardano complessivamente 3 milioni e 900 mila lavoratori, di cui un milione e 300 mila statali) che. iniziatesi ad aprile, si erano poi arenate quest'estate con la legge Finanziaria. Ma rincontro di domani costituisce anche un importante banco di prova su come il governo intende muoversi nella scottante vertenza della riforma del costo del lavoro. -Fan/ani ha posto a noi e alla Confindustria l'ultimatum del 20 gennaio per trovare un accordo sulla scala mobile e questo, a maggior ragione, delie anche valere per il governo-, sottolinea Enzo Ceremigna. del direttivo nazionale della Cgil (componente socialista). Tra l'altro, a differenza di quanto è successo nell'industria privala, nel pubblico impiego la scala mobile non é stata disdetta. E i sindacati sperano, come è già avvenuto ad altri tavoli contrattuali (ad esempio per i bancari), che essa venga confermata, salvo poi modificarla in presenza di un nuovo accordo. Questo per non dilazionare ulteriormente rinnovi contrattuali già in ritardo di un anno. Secondo Camiti, leader della .pisi, i contratti dei dipendenti pubblici potrebbero già essere chiusi questa settimana, come pure quelli delle aziende a partecipazione statale. «E' un'ipotesi realistica e ragionevole — aggiunge Ceremigna —. // governo lia posto solo un vincolo: stare dentro i "tetti" programmati d'inflazione e noi vi abbiamo aderito. Si tratta solo di fare i conti-:. Già in primavera, con ('allora ministro del Tesoro Andreatta, per ogni pubblico di pendente era stato stabilito clic, nell'arco di tre anni, '82-84. lo Stato era disponibile a concedere un aumento medio di circa 2 milioni, distribuiti gradualmente (dalle 30 mila lire mensili dal 1" ottobre '82 fino alle 120 mila lire dal 1" ottobre '84). Nel programma del nuovo governo si parla però di un'ulteriore riduzione. -Se per stare dentro i "tetti" d'inflazione, e per non desensibilizzare la contingenza oltre il 10 per cento, è necessario ridurre le richieste salariali, siamo anche disposti a farlo. Preferiamo infatti "manovrare" sul salario anziché sulla scala mobile. Ma se noi accettiamo dei vincoli, anche il governo delie rispettare alcune "clausole di salvaguardia"per qu nto riguarda fisco, tariffe eprezzi-, precisa Ceremigna. 11 messaggio è chiaro: tutti devono fare la loro parte nella lotta contro l'inflazione. Come non si possono lasciare, dolio un anno, milioni di lavoratori senza contratto e arrivare alla scadenza del 31 gennaio con la «bomba., della scala mobile disinnescata. Nell'incontro di domani il governo si allineerà al fronte della Confindustria, con le sue stesse motivazioni (-non basta rallentare del 10 per cento la scala mobile-), o invece da Palazzo Vidoni partiranno segnali positivi per i confratti? Se prevarrà la prima ipotesi, ai primi di gennaio tulli i lavoratori pubblici scenderanno in sciopero. Stefanelli» Campana

Persone citate: Bodrato, Carniti, Enzo Ceremigna, Fanfani, Gorla, Lama, Schietroma, Stefanelli

Luoghi citati: Roma