Con Falcao e Beccalossi gli alti e bassi del calcio

Con Falcao e Beccalossi gli alti e bassi del calcio Due storie diverse in margine alla partitissima Con Falcao e Beccalossi gli alti e bassi del calcio dal nostro inviato GIAN PAOLO ORMEZZANO ROMA — Due giocatori hanno tatuata addosso, un tatuaggio di memoria, di sentimenti, la partita Roma-Inter, due piti di ogni altro, e sono Falcao e Beccalossi, giallorosso e nerazzurro, entrambi centrocampisti. Falcao ha giocato benissimo, ha segnato un gol incredibile, prima volta che segna così. Beccalossi Ha giocato malissimo, é stato spedito fuori squadra da Mar* chesi durante Hniérvallo', primH volta che riceve una umiliazione cosi. La Roma di Falcao ha battuto l'Inter •non» di Beccalossi. Sul mercato, da ieri uno vale trecento milioni di piiij'altro trecento di meno: anche questo bisogna pensare, e scrivere. Falcao ha giocato benissimo, con un'onnipresema persino gaglioffa. Il suo fratellastro Fato ha detto: «H miglior Falcao mal visto in Italia». Lui ha chiosato, in una intervista termale, concessa ai giornalisti che spiavano, da una specie di vasto oblò, il suo guazzare in una miniplscina: «Non esiste partita bella o partita brutta, esiste partita regolare e partita sbagliata. La partita più regolare è quella più bella. Per essere regolare, una partita deve essere giocata con continuità e nell'interesse della squadra. Il gol non conta, non c'entra, 11 gol è un Incidente, ogni gol è un incidente. 8e tutti giocano bene, non si fanno mal del gol, perché l'avversario non fa mal errori, e senza errori altrui non si segna». i Un nuovo simbolo Italiano ormai perfetto, dichiarazioni porte ai giornalisti con gentilezza estrema, e persino simulazione di capire domande molto aggrovigliate, offrendo attenzione a frasi che, come nella grafia spagnola, dovrebbero presentare il punto interrogativo all'inizio per mettere in guardia. Falcao ci sta a essere simbolo della nuova Roma: •Plano plano la Roma sta diventando come me, sta diventando la squadra che voglio lo. SI gioca davvero in compagnia, In gruppo. Ormai tutto è molto bello per me in questa città, anche la squadra di calcio».. Falcao ha segnato un gol forte e matto, da lontano, su una punizione che Bordon attendeva spedita verso qualche attaccante: «Lui Bordon si era messo bene sul secondo palo, era giusto cosi, io avrei dovuto crossare. Invece ho tirato, un tiro provato tante volte in allenamento, mai finito in porta, nemmeno In Brasile. E' la prima volta ma c'è una prima volta in tutto». Equilibrato, paziente, calmo, Falcao è. parso davvero l'elemento giusto per l'identificazione della nuova Roma, tutta gioco pensato, con intorno un pubblico più propenso ad una soddisfazione ragionata, di tipo 'Culturale», che al delirio. «La partita è fatta di exploits e di sacrifici, lo per esempio se una domenica capisco che Annelotti sta in palla e io no, gioco per Ancelottl, non importa se mi fischiano. Questo è 11 calcio, non Urino gol contro l'Inter». Occasioni perse i ■ E, insomma, Falcao spiega davvero Ve-' quilibrio di questa Roma e i successi di questa Roma: tanto più che nel calcio nostro assatanato basta l'equilibrio per andare bene avanti. Senza equilibrio, e sia pure squilibrata positivamente in avanti sino ad andare vicino al gol, l'Inter ha perso la partita sbagliando tre occasioni clamorose. Era presa dalla frenesia di vincere, la Roma ■ di Falcao era presa -soltanto- dalla voglia di giocare. «E siamo stc'i aiutati dalla fortuna, è onesto dirlo. Ma la fortuna sovente è un travestimei.to della giustizia. Personalmente, poi, lo ho la fortuna di segnare gol che fanno colpo, come quello contro il Colonia, quello contro l'Inter. Ma se mi intervistate per il gol, avete sbagliato tutto, avete sbagliato persona»: cosi, ovviamente, Paulo Roberto Falcao. Dall'altra parte dello spogliatoio, e anche della vita (da calciatore) era Evaristo Beccalossi, messo fuori a prò di un certo Bergamaschi. Sigaretta, pallore giusto, disinvoltura nobile ma a caro prezzo, Beccalossi ha detto: «Cambiamento con motivazioni tattiche. Andava meglio Bergamaschi che ha 11 tiro da lontano. Non chiedetemi come ho giocato io, come ha giocato Muller. che nel secondo tempo manco ho visto. Non sta a me, non sta a noi dire come giochiamo. Non esiste nessun problema speciale, almeno nessun problema nuovo suggerito da questa partita». Sulla sua avventura-sventura, da uomo ritenuto da taluni indispensabile a Bearzot a uomo criticato,dagli stessi signori, come \eavorra dell'Inter, si potrebbero e forse uniche si dovrebbero scrivere lunghe storie. E, \metterci dentro gli affi ebasst del football, ■dello sport, della i'f&Sanamma mia. Se però non si pensasse che nel calcio tutto è possibile, persino fare rientrare la pomata per i massaggi nel tubetto, e chi $e Muller all'inizio tirava così e non invece cosà magari l'Inter vinceva, Beccalossi restava in campo, Marchesi era un genio e forse detteremmo queste note da una sala stampa assediata da tifosi giallorossi inferociti.

Luoghi citati: Brasile, Italia, Roma