Sono complici o innocenti i 4 del processo Cerotto? di Guido Coppini

Sono complici o innocenti i 4 del processo Cerotto? Nuova udienza stamane davanti ai giudici di Genova Sono complici o innocenti i 4 del processo Cerotto? Gli imputati, accusati da Giovanni Caggegi» già condannato all'ergastolo, devono rispondere di concorso nel sequestro e nell'assassinio dell'imprenditore edile di Cuorgnè GENOVA — Quattro uomini su un crinale: se cadono da una parte, praticamente finiscono la loro esistenza in carcere; se cadono dall'altra incontrano la libertà. Sono Rocco Lo Presti, Michele Bocco, Sebastiano Giampaolo e Demetrio Curatola che conosceranno domani sera 11 loro destino, dopo due procèssi (per un centinaio di udienze), un'assoluzione con formula piena, una sentenza di condanna ed ora 11 giudizio finale per decisione della Corte di Cassazione. Sono accusati di concorso nel sequestro e nell'uccisione dell'imprenditore edile Mario Ceretto, di Cuorgnè. Il crimine avvenne il 23 maggio del 1975 e fu atroce. Fortunatamente la moglie e le figlie di Ceretto non erano in aula, venerdì scorso, quando fu rievocato il delitto nel' - «dna di Orbassa.no: sul cai~ di Ceret¬ to fu posto un plaid, quindi uno del carnefici lo colpi ripetutamente con una grossa pietra. H corpo fu poi bruciato, e 1 resti sepolti in un campo. Autore materiale del sequestro-omicidio fu ritenuto Giovanni Caggegl che sta scontando l'ergastolo. Alcuni complici sono in carcere. Rimangono i quattro dell'attuale processo, che riprende oggi e che dovrà chiarire gli enigmi di 7 anni di inchieste. Ma perché tanti ritardi e tanti interrogativi ai quali per anni non è stata data una risposta? Innanzitutto, come ha rilevato la Cassazione rinviando la causa a Genova, molte sembrano le lacune dell'istruttoria che 11 collegio di difesa afferma essere stata compiuta a senso unico. Lacune derivanti anche dall'ambiente in cui maturò il crimine: racket edilizio, pr est asoldi di stanza al Casinò di Saint-: Vincent, alcuni centri mafiosi di Cuorgnè ecc. Una coltre fumogena si ad-. denso sull'inchiesta, sino a fare scomparire il movente del sequestro. Ceretto fu rapito da chi pensava di ricavare un grosso riscatto? Già difficile. 11 quadro dell'inchiesta fu reso torbido dal comportamento di Giovanni Caggegi, proprietario della cascina di Orbassano, le cui -verità- sono incredibilmente numerose. Prima, Caggegi parlò di quattro incappucciati che nella mattinata del 23 maggio 19/5 gli consegnarono -il volume-, perfida definizione che sta a indicare l'ostaggio già ucciso. Poi accusò Lo Presti, Bocco, Curatola e Giampaolo. Infine ammise: -Ceretto mi aveva riconosduto, l'ho dovuto uccidere». E' chiaro che Giovanni Caggegi non è credibile, se non nell'orrendo ruolo da lui avuto nel. crimine. -E allora, chi accusa i quattro attuali imputati?-, hanno continuato a chiedersi i difensori, che oggi riprenderanno lo stesso tema. La risposta è facile, anche perché univoca: l'accusa viene da Giovanna Barbuto, moglie del Caggegi, e da suo figlio Matteo i quali affermarono di aver visto gli imputati nella cascina, sia nella fase organizzativa del sequestro, sia nel giorno in cui Ceretto fu rapito. -Madre e figlio — sostengono i difensori—si adeguarono alla costruzione difensiva del Caggegi, la stessa Corte di Cassazione ne ha rifiutato la credibilità logica, inoltre la Barbuto ritrattò. Ma ormai la strada seguita era quella, senza alternative, al punto che glt elementi di accusa furono registrati, ma non verificati». Replica il procuratore generale, Virdis, che la Barbuto e il figlio non avevano, alcun interesse a mentire e che -quantoaffermarono, o caldo, nel primo interrogatorio, si riferiva a personaggi appena vi- sti"' Guido Coppini

Luoghi citati: Cuorgnè, Genova, Orbassano