Mancini propone un'amnistia per i terroristi

Mancini propone un'amnistia per i terroristi Mancini propone un'amnistia per i terroristi Ma solo per chi non ha «le mani sporche di sangue» ROMA — «occorre distinguere tra t terroristi dalle mani insanguinate e le migliaia di giovani che, pur non avendo sparato, stanno da anni in carcere. Un'amnistia, ad esempio, pur non generalizzata, potrebbe rivelarsi strumento di pacificazione e dt ricupero di tanti sbandati che oggi hanno acquistato coscienza degli errori commessi-. Questa, in sintesi, è la proposta avanzata in occasione della presentazione del libro «7 aprile: eclisse del diritto» dell'on. Giacomo Mancini avvenuta ieri in un cinema romano. E' stato lo stesso parlamentare socialista, a coronamento di una serie di interventi, a spiegare le ragioni che lo hanno indotto a raccogliere nel volume articoli, interviste, scritti e lettere. A partire dal 1975, ha ricordato Mancini, sono scattate le misure repressive. Sotto la spinta delle emozioni, come in occasione dell'assassinio del colonnello Antonio Varisco. si sonò creati 1 «mostri», quelli, ad esemplo, delle unita combattenti comuniste. E di fronte a tutto ciò la sinistra è stata completamente inerte. Secondo il parlamentare, all'attacco terroristico la democrazia deve rispondere rafforzandosi e non ricorrendo a strumenti repressivi. Portando il discorso sul «7 aprile». Mancini ha sostenuto che uno Stato democratico non deve continuare a tenere 1 cittadini in carcere, senza alcuna distinzione. -E' insufficiente — ha detto — limitarsi ad affermare che il processo si deve fare, dopo che gli imputati aspettano da quattro anni-. Secondo Mancini il terrorismo non è ancora battuto ed occorre affrontarlo politicamente, non con atti indiscriminati di clemenza, ma con norme adeguate. Ed ha suggerito una nuova legge Valpreda. il ripristino di termini di carcerazione preventiva «più decenti».

Persone citate: Antonio Varisco, Giacomo Mancini, Mancini, Valpreda

Luoghi citati: Roma