Ora il Vietnam è terra di conquista per turisti

Ora il Vietnam è terra di conquista per turisti Il Paese ha aperto le porte al mondo occidentale Ora il Vietnam è terra di conquista per turisti Un'agenzia torinese ha stipulato un contratto in esclusiva battendo concorrenti nazionali e stranieri - La valle dei templi di Hue I,c Minh Tri e Bui Ngoc Hoan, due giovani vietnamiti trasferiti da qualche anno a Torino, hanno preparato il menù (cocktail Saigon, frittelle di gamberi, riso e rane fritte, pollo alle mandorle, involtini Thah tri) e Ivladame Phan Thi Minh, ambasciatrice in Italia della Repubblica socialista del Vietnam, ha brevemente parlato agli ospiti illustrando la situazione odierna del suo Paese a sette anni dalla fine della guerra. L'insolito meeting; preceduto da un audiovisivo realizzato dalla Going, tour operator torinese, si è svolto sabato all'Unione Industriale, per presentare in anteprima europea il più recente tra gli obiettivi turistici in Oriente; il Vietnam. E la prima agenzia che ha stipulato un contratto di esclusiva con la Vietnamtourism (l'ufficio statale per il turismo) è appunto la Ooing subalpina, che è riuscita battere su! tempo concorrenti nazionali e stranieri. Dato l'interesse dell'argomento, la conferenza stampa era particolarmente affollata di giornalisti, operatori del settore, rappresentanti dell'Alitalia (vettori; col quale sono realizzati i viaggi). Gli onori di casa sono stati fatti da Beppe Ronco, direttore commerciale della Ooing, e Amanda Scolari, prima accompagnatrice italiana con conoscenza diretta del Paese. Era presente anche Claudio Bussollno, presidente dell'associazione piemontese Italia-Vietnam. «Chi si aspettasse di vedere un Paese ancora devastato dai bombardamenti, dal napalm, dai defolianti — ha spiegato Ronco — rimarrà sorpreso, dato che la ricostruzione è stata rapida e dura ancora. Oggi il Vietnam può essere considerato una nazione privilegiata dal punto di vista turistico, per l'ambiente, per i monumenti, come la valle dei templi di Hue tutelata dall'Unesco-. «Abbiamo ovviamente grandi difficoltà economiche —ha spiegato l'ambasciatrice — ma per esempio i crateri delle bombe americane dell'aeroporto di Hanoi, li abbiamo trasformati in sfagni e allertiamo pesci. I più grossi pro¬ blemi sono nel settore dei trasporti, dato die ogni ponte, ogni strada, ogni linea ferroviaria è stata distrutta dalla guerra. Mancano automezzi pesanti e leggeri e lavoriamo soprattutto con le mani, muoiiendociin bicicletta-. «Il livello di vita è ancora molto basso, ma in compenso l'analfabetismo non esiste e la vita morale e intellettuale è elevata: le scuole di tutti i livelli hanno sempre funzionato ancfie durante la guerra, perché eravamo sicuri della vittoria. Purtroppo, anche se ora la itita all'interno è perfettamente sicura per noi e per gli stranieri, la pace non è ancora raggiunta. Le pressioni cinesi alle frontiere del Nord sono ancora pesanti e la lotta millenaria contro il colosso Cina, die in passato ci ha do minato per dieci secoli, non è ancora finita-. A parte la situazione politica, il Vietnam! intende aggiungere alle sue risorse quella turistica, anche se l'organizzazione alberghiera e dei servizi è ancora giovane. r. se.

Persone citate: Amanda Scolari, Beppe Ronco, Claudio Bussollno, Ngoc, Phan, Ronco