Banco di Napoli e gas Eredità scomode per il governo

Banco di Napoli e gas Eredità scomode per il governo Le cinque «spine» di Fanfani oltre il deficit pubblico Banco di Napoli e gas Eredità scomode per il governo Devono poi essere sciolti i nodi relativi al gasdotto Sovietico, alla giunta Eni e al costo del denaro - La discussione prima di Natale? ROMA — Non c'è soltanto il programma economico da attuare al piti presto per recuperare almeno 15 mila miliardi con inasprimenti tariffari, «una tantum» sui redditi non da lavoro dipendente, tickets sanitari e aumenti contributivi. Subite dopo la fiducia, il governo Fanfani dovrà occuparsi di altri problemi legati all'economia ed esplosi, o di recente, come le dimissioni di Ossola dal Banco di Napoli, o lasciati in eredità dal precedente esecutivo, come le forniture di gai algerino e sovietico, il rinnovo della giunta dell'Eni, il costo del denaro. Buona parte di questi problemi dovrà essere discussa prima di Natale. • Banco di Napoli — Le clamorose dimissioni del presidente Ossola hanno riaperto la questione del rinnovo dei vertici dell'Istituto che da mesi è senza direttore generale, n ministro del Tesoro, Goria, è intenzionato a convocare il comitato per il credito entro la settimana. Ma non si esclude uno slittamento, anche perché la situazione èancora confusa. Le ipotesi di un commissariamento del' Banco o di uno scioglimento d'autorità del consiglio di amministrazione sembrano in ribasso, mentre la strada più praticabile è quella di procedere olio nomina del presidente e del direttoregenerale. { Per i candidati c'è un carosello di nomi, da Ferdinando Ventriglia a Gianni Zandano, ad Enzo Giustino fino allo stesso Ossola (previo allontanamento dei consiglieri a lui ostlU). tratto per le forniture è già stato firmato, ma i rubinetti del gasdotto Algeria-Italia non sono stati ancora aperti. L'Eni non è disposta ad accettare le forniture fino a quando non avrà precise garanzie sull'integrazione di prezzo da porte del governo italiano. L'Ente petrolifero non vuol pagare più di 3,80 dollari per Btu, l'unità di misura del metano, contro i 4,40 dollari previsti dal contratto. L'integrazione che il precedente governo era disposto a concedere non andavo al di là dei 20 centesimi di dollaro. Ora bisognerà vedere cosa deciderà Fanfani, tenuto conto, che 1 democristiani giudicano elevato il prezzo strappato dagli algerini. Altra fonte di polemica è che Algeri finora non sta mantenendo le promesse di grosse commesse ad imprese italiane, quale compensazione della bontà del contratto. > Gasdotto sovietico — Per 11 ministro dell'Industria Pandolfi «fi terreno è più sgombro» e ci sono quindi le condizioni, in linea con le decisioni europee, per una conferma della partecipazione italiano alla costruzione del metanodotto siberiano. Ma i socialdemocratici non sono d'accordo e il «caso Bulgaria» potrebbe complicare le cose. • Giunta Eni — Lo scontro Colombo-Di Donna non è stato ancora composto, Umberto Colombo minaccia sempre le dimissioni da presidente in coso di ingresso in giunto di Di Donno. Ma sono in atto tentativi di mediazione da parte del ministro De Michelis, anche perché senza giunta l'ente è paralizzato. • Costo denaro — I socialisti lo vogliono ridurre, ma i democristiani sono contrari. e.p.

Luoghi citati: Algeri, Bulgaria, Napoli, Ossola, Roma