Subito una prima stangata da diciassettemila miliardi
Subito una prima stangata da diciassettemila miliardi Fanfani, rientrato da Copenaghen, completa il programma economico Subito una prima stangata da diciassettemila miliardi Servirà a contenere il deficit pubblico entro i 63 mila miliardi - L'obiettivo principale del governo è di bloccare l'inflazione al 13 per cento - 1 tickets sulla salute ROMA — Non -lari ime e sangue», ma 'Sacrifici sopportabili per superare la. grave crisi economica'. Questa la ricetta che il governo Fanfani si appresta a somministrare al «malato Italia». Di ritorno da Copenaghen, il presidente del Consiglio, completata la formazione della sua compagine con la nomina dei sottosegretari, da questa sera si dedicherà alla messa a punto delle dichiarazioni programmatiche che leggera venerdì prossimo. Pur senza trascurare i capitoli della politica estera, del terrorismo e delle riforme istituzionali, sarà proprio la parte dedicata all'economia a fare la parte del leone. Fanfani dovrà meglio precisare i capisaldi della manovra messi a fuoco nel vertice decisivo della scorsa settimana. • Inflazione — L'obiettivo numero uno resta sempre il contenimento del carovita entro il tetto del 13 per cento nel 1983. Un compito assai difficile dal momento che quest'anno la crescita dell'inflazione si attesterà sul 17 per cento. • Deficit pubblico — Si purità a contenere il disavanzo entro i 63 mila miliardi, ma. senza immediati interventi, il deficit a fine,'83 rischia di schizzare oltre i 100 mila miliardi. Si devono recuperare quindi almeno 30 mila miliardi, di cui almeno 17 mila al più presto con inasprimenti fiscali e tariffari e tagli a sanità e previdenza. • Una tantum — Circa S500 miliardi verranno da un'imposta straordinaria — con una aliquota del 9 per cento — sui redditi variabili che non riguarderà i lavoratori dipendenti. Ma su questa misura grava l'Incognita dell'incostituzionalità. In alter¬ nativa o come ulteriore intervento in caso di estrema necessità si pensa anche all'aumento dal 25 al 30 per cento dell'imposta sui depositi bancari. • Tariffe — Saranno tutte adeguate ai costi di gestione con cadenza quasi automatica. Per 1 ritocchi alle tariffe non vale il discorso del tetto del 13. • Sanità — Il pareggio dei conti del settore nel 1983 si raggiungerà prelevando dalle tasche delle famiglie circa 3000-3500 miliardi con tickets sulle visite mediche (1000-2000 lire) e sui ricoveri in ospedale (1000 lire al giorno) ed elevando di almeno il 10 per cento in media il ticket su medicine e analisi. • Previdenza — Si rastrelleranno circa 4000 miliardi con aumenti dei contributi dei lavoratori autonomi e una radicale revisione delle pen¬ sioni di invalidità. • Costo del lavoro — Il governo farà di tutto perché vada felicemente in porto la trattativa fra sindacati e Confindustria. In caso contrario, potrebbero essere sospesi gli sgravi fiscali sulle buste paga dei lavoratori e la fiscalizzazione degli oneri sociali. Quanto alla scala mobile, è sempre in piedi l'ipotesi di sterilizzare gli scatti provocati da aumenti internazionali (petrolio ih particolare) e dal ritocchi tariffari. • Investimenti — Lo stanziamento del fondo speciale sarà di 6500 milicrdi ma non si esclude nemmeno il ricorso ad un prestito europeo che verrebbe concesso una volta avviala la manovra di rientro. • Bot — Non saranno né tassati né congelati come hanno ribadito i neomlnistri del Tesoro, Goria, e delle Finanze, Forte. e. p; •
Persone citate: Fanfani, Goria
Luoghi citati: Copenaghen, Italia, Roma
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