Candida regina dell'Appennino di Gigi Mattana

Candida regina dell'Appennino L'Abetone, storia e leggenda Candida regina dell'Appennino Era il 1778. il granduca Pietro Leopoldo di Toscana voleva favorire i traffici fra il porto di Livorno e Milano ed era gioco/orsa aprire una nuova strada che valicasse l'Appennino senea toccare i territori pontifici {e pagarne i relativi dazi). Fra le migliala di alberi della foresta si trovava un abete cosi grande che le braccia di set uomini posti a catena riuscivano ad abbracciarlo a stento. Cosi, oltre duecento anni fa l'abetone cadde, ma lasciò il nome al passo attraverso il quale passava la nuova strada. Ancora oggi, anche se, specie in Abruzzo e in Molise, si sono affacciate alla ribatta dello sci località costruite «exnovo- con criteri moderni, l Acetone (1388 metri di quota, provincia di Pistoia, ma affacciantesi pure sul vtcrsante modenese) rimase probabilmente il centro meglio attrezzato dell'Appennino. Merito di una natura favorevole, che alterna i grandi boschi agli spazi aperti, con un innevamento cìie, esclusi gli anni di crisi, si prolunga ancìie fino all'inizio di maggiorai un'amministrazione intelligente che ha saputo costruire senza depauperare troppo il paesaggio, e delle vittorie die negli anni dell'immediato dopoguerra personaggi come Vittorio Chierroni, Celina Seghi e il grandissimo Zeno Colò lianno saputo raccogliere per la Nazionale azzurra. Mille posti letto alberghieri consentono una discreta ricettività anche nei periodi di stagione più bassa, ma l'Abetone, con un polo sciistico come Firenze a soli 87 chilometri, vede soprattutto una massiccia affluenza domenicale. Il «domaine skiable» non è vastissimo, ma sfrutta perfettamente i terreni che si stendono dentro o ai margini della bellissima foresta demaniale: dal valico o dalla frazione «Le Regine- quattro impianti arrivano ai 1700 metri della Selletta; nella valle di Staione una cabinovia e due skilifts giungono ai 1840 metri del Campolino; sempre dal paese si raggiungono il monte Gomito e il Pulicchio, e la laterale Val di Luce consente di arrivare alla quota massima della zona, i 1900 metri dell'Alpe Tre Potenze. In totale abbiamo 26 impianti di risalita con oltre 15 mila persone di portata oraria (è evidente dalla capacità di trasporto come non tutti siano giovani) perfettamente collegati fra loro; le piste non possono vantare dislivelli .alpini-, ma non sono certo tracciati da snobbare, anzi. La .Coppi, sul Pulicchio, la .Stucchi., la .Colò I. sul Gomito (540 metri di dislivello) o la .Rossa, del Campolino restano percorsi di gran classe. E quando in primavera tutto il comprensorio (grazie alla neve con elevato tasso di umidità) si trasforma in un'immensa arena bianca, come non si possono benedire granduchi e campioni che hanno creato e valorizzato questo paradiso per lo sci? Gigi Mattana

Persone citate: Celina Seghi, Coppi, Pietro Leopoldo, Zeno Colò

Luoghi citati: Abetone, Abruzzo, Firenze, Livorno, Milano, Molise, Pistoia, Toscana